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Alcol: un giovane su tre ha messo la testa a posto. Forse…

di Maurizio Caprino

C’è di che star tranquilli a leggere i dati della ricerca Aci-Diageo su giovani e alcol, resi noti ieri: il 37% dei giovani dichiara di essere ormai entrato nell’ordine di idee che o si beve o si guida e quindi designa nel proprio gruppo di amici una persona che, avendo il compito di portare tutti a casa, deve rimanere sobria (Scarica ACI-Diageo 2010 – comunicato stampa – pdf).

Tranquillizza pure il fatto che pure quest’anno si siano ripetute le campagne di sensibilizzazione, tra cui Brindo con prudenza della Fondazione Ania, che parte proprio in questi giorni (http://www.fondazioneania.it/Fondazione_Ania/Brindo_con_Prudenza_2010.html).

Poi, però, vai su SicurAUTO e leggi un’osservazione interessante: a Varese, che è una delle città coinvolte in quest’ultima campagna, aderiscono solo due disco-pub.

E allora ti vengono in mente i reportage televisivi (ne ricordo in particolare uno del Tg2) in cui si vede alcol servito anche a chi porta il braccialetto del Bob (il guidatore designato, che dovrebbe restare sobrio).

Dunque, come spesso accade, davanti a un intervistatore ci si professa prudenti, salvo poi sbracare. O, semplicemente, prendere un bicchierino nella convinzione che non faccia nulla perché gli incidenti capitano solo a chi è ubriaco fradicio

Fonte: http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/

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Questa voce è stata pubblicata il 20 dicembre 2010 da in Consumatori & Utenti con tag , , , , .