«Ti senti a terra? Perché non provi col ginseng?»: tra i rimedi naturali, l’estratto di questa pianta è forse il prodotto erboristico più venduto al mondo. Usato da secoli nella medicina orientale, da qualche decennio è molto di moda anche in Occidente: al punto che di recente è finito anche nel caffè, sotto forma di bevanda aromatizzata.
In tintura madre, compresse, estratto secco viene consigliato come stimolante contro apatia e stanchezza, per aumentare le energie fisiche e mentali, per rinforzare la memoria e persino per prevenire l’Alzheimer. Schiere di studenti lo acquistano in vista degli esami e persone di tutte le età lo usano per combattre la stanchezza primaverile o autunnale e la lieve depressione invernale.
Ora però una revisione sistematica della Cochrane – l’organizzazione scientifica internazionale che valuta quanto un farmaco o un trattamento medico sia realmente efficace mettendo a confronto i risultati di tutti gli studi validi su un argomento, usciti nel corso degli anni – è giunta alla conclusione che attualmente non esistono prove che il ginseng abbia reali benefici effetti sulle facoltà mentali.
Più precisamente, secondo il responsabile della ricerca, JinSong Geng della Nantong University in Cina, «Il ginseng sembrerebbe avere effetti benefici sulle abilità cognitive, sul comportamento e sulla qualità di vita. Ma al momento non ci sono evidenze scientifiche incontrovertibili e qualitativamente indiscutibili»….
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