Dopo il blocco del traffico di auto inquinanti, deciso dal Comune per questa settimana, lo smog milanese non molla la presa per cui, con grande senso di responsabilità ambientale, 😀 il Comune valuta se chiedere ai cittadini di abbassare il riscaldamento delle abitazioni a 19 gradi, per far fronte all’emergenza smog.
Ora è stato deciso anche il blocco per domenica 30 gennaio.
E’ giusto, quando c’è un problema grave, le decisioni devono essere prese, che siano popolari o meno. 😉
Vero è che l’atteggiamento di fondo è alquanto incoerente, infatti come si può basare una politica ambientale sul fatto che se inquini non circoli, ma se paghi (Ecopass), allora puoi circolare e, di conseguenza, inquinare.
Buffa cosa il fatto che nei giorni scorsi il Comune avesse pubblicato un’ordinanza nella quale si ventilava il blocco per domenica, per 24 ore, ma gli orari che leggo oggi nell’ordinanza si sono trasformati dalle 8 alle 18. Salvo le solite eccezioni, beninteso. Di solito nelle eccezioni erano inclusi quelli che si recavano allo stadio, che si sa, tutti possiamo e dobbiamo andare a piedi o con i mezzi pubblici, ad esclusione dei calciofili.
Quest’anno non è specificata tale esenzione, anche se poi c’è una nota un pò ambigua e che lascia spazio alle interpretazioni del caso: Per motivi di sicurezza ed ordine pubblico legati a specifiche e sopraggiunte circostanze (ad es. eventi sportivi presso lo Stadio Meazza), si provvederà ad integrare i tratti stradali con un apposito provvedimento.
Ma torniamo a noi. Come dicevo i problemi gravi, richiedono prese di posizione decise. Giusto!
Se non fosse che, come scriveva ieri il Corriere, le temperature degli uffici pubblici milanesi sforano il tetto consentito dalla legge. «Venti gradi al massimo», recita il regolamento comunale. Con una tolleranza di due gradi. Così dovrebbe essere. E, invece, in media si toccano i 24, con il personale costretto a lavorare in maniche di camicia e le finestre aperte.
Un’assurdità per Enrico Fedrighini, consigliere dei Verdi: «È uno spreco di risorse, oltre che un pessimo esempio per la città. Dovremmo fare di più. Da tempo propongo un piano di incentivi fiscali per i condomini virtuosi».
Al quarto piano di via Marino, negli uffici dei gruppi consiliari, gli impiegati sospirano. «Dobbiamo tenere le finestre spalancate e il termostato è al minimo». Risultato? Qui i gradi sfiorano quota 25.
All’Anagrafe di via Larga gli uffici si stanno svuotando. In strada fa decisamente freddo. Il sole sta per tramontare. E con lui tramonta pure l’illusione di una temperatura a norma di legge. Basta varcare il portone e la colonnina sale a 27 gradi.
È sufficiente spostarsi di poco e sulle poltroncine dell’ufficio permessi si aggiunge un altro mezzo grado. È l’ultima rilevazione: quasi ventotto gradi. Ormai è estate.
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P.S. D’altro canto è storia vecchia. Nel maggio 2009 si leggeva che… … ed ancor prima, nel marzo 2009…
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P.S. 2 – Leggo oggi che i Sindaci dei comuni limitrofi non aderiscono al blocco e delle lamentele di Podestà, Presidente della Provincia, che afferma di non essere stato informato: Anche io sono rimasto sorpreso – ha detto Podestà – di non essere stato neanche avvertito di questa intenzione. Credo che le istituzioni è bene si coordinino perché in effetti, e ne ho parlato con il presidente della Regione
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