In questi giorni si è parlato molto del Registro delle Opposizioni, delle modalità per iscriversi (sempre che si riesca a collegarsi al sito 😉 ) e siamo tutti contenti perchè siamo in grado di bloccare il flusso di telefonate indesiderate, insistenti e fastidiose sino ad arrivare ad essere moleste.
Quello che leggo oggi sulla Casa del Consumatore, mi taglia le gambe. A quanto pare infatti siamo stati troppo ottimisti. Bè, ad essere sincero, anni di esperienza come Cittadino attivo, contro certi operatori telefonici, ad esempio, tramite il Garante della Privacy, mi hanno insegnato che la legge è una cosa ed il rispetto della legge, tutt’altra. Nonostante l’intervento delle varie Autorità Garanti.
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Il registro è la soluzione definitiva per dire addio al telemarketing selvaggio?
No, così non sembra. Perché se è vero che le società non potranno più contattare i numeri degli abbonati che si sono iscritti al Registro, è anche vero che le aziende che hanno ricevuto in passato il consenso dell’utente, potranno continuare a contattarlo anche se questo si è poi iscritto al Registro.
Inoltre, se fino a ieri il telefono poteva squillare soltanto se l’utente aveva detto esplicitamente di non aver nulla in contrario (regime dell’opt-in), da oggi, invece, si entra nel sistema dell’opt-out: la telefonata può arrivare sempre a meno che “non ci si metta al riparo”!
Rispetto a prima, va quindi meglio o peggio? Peggio, purtroppo!
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Luci ed ombre del Registro delle Opposizioni > Clicca Qui per leggere l’articolo del Portale dei Consumatori.
12 maggio 2014 – a Mi Manda Rai 3 si è parlato delle telefonate indesiderate e del fatto che nonostante i tanti strumenti normativi a disposizione dei consumatori, spesso i cittadini continuano ad essere presi d’assalto dagli operatori di vari Call Center, che propongono le offerte più disparate.
Come difendersi dalle chiamate in cui cercano di vendere prodotti o servizi a tutte le ore del giorno?
Presente in studio Maurizio Pellegrini dell’inutile Registro delle Opposizioni.
gGli addetti ai lavori sembrano dimenticarsi che le regole ci sono, certo, ma sono puntulmente violate non solo da “una parte delle aziende” come afferma Umberto Costamagna, presidente Assocontact.
Ridicolo anche il consiglio di chiedere all’azienda di essere cancellati, dato che chi ti chiama (come ha precisato un ex operatore) non cita il nome dell’agenzia, ma quello del cliente finale.
C’è poi da chiedersi se l’Assocontact (così come l’Autorità) ci è o ci fà…
Un esempio tipico, che ho citato nel 2009 è quello di Mauro Paissan, allora componente del Garante della Privacy: “Il Paissan dice che si può richiedere la cancellazione dei propri dati, così come ha ripetuto a Striscia la Notizia, la scorsa settimana, il Presidente di un’associazione dei consumatori.”
Chiedere a chi?
A prescindere che nel 95% dei casi ti chiamano con numero privato, resta il fatto che quando chiedi infatti di parlare con un responsabile, per capire come e perchè abbiano il tuo nominativo, in genere chiudono la comunicazione oppure, con ulteriore presa in giro, ti mettono in attesa e dopo qualche minuto la “linea cade”.
Enello specifico, alla faccia dei regolamenti dell’Assocontact, ecco l’agenzia che forma gli operatori e l’istruttrice che ribadisce il concetto: “menefreghismo nei confronti di chi ti dice che non vuole più essere richiamato”.
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