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Lo scandalo T-Red, i veleni e le regole che non arrivano

di Maurizio Caprino

Più si avvicina il processo, più aumentano i veleni. Come riportano l’Adiconsum e la stampa locali, nelle ultime fasi delle indagini sullo scandalo dei T-Red, sarebbero spuntati testimoni secondo cui c’era un rapporto privilegiato tra il suo inventore e il ministero delle Infrastrutture che doveva omologare l’apparecchio.

Non so se la notizia sia proprio vera né, tantomeno, posso prevedere quante probabilità ci siano che cose del genere vengano effettivamente dimostrate durante il processo. Tanto più che nelle scorse settimane mi è capitato di parlare con tecnici e operatori privati estranei alla faccenda, che sono piuttosto scettici sugli esiti dell’aziome della Procura di Verona. Comunque vada a finire, una cosa è certa: quella dei controlli automatici ai semafori è stata un’operazione malgestita.

Malgestita da parte di chi ha pensato che un problema di sicurezza, posto che davvero ci fosse, potesse essere risolto delegando ai privati la scelta dei semafori da mettere sotto controllo automatico, senza nemmeno chiedersi se i relativi incroci erano progettati in modo perlomeno decente e se quelli fossero davvero i più pericolosi.

Operazione malgestita anche da parte di chi sapeva benissimo che avrebbe potuto incassare molto denaro facendo leva sull’inveterata abitudine della gente a sfruttare il giallo fino all’ultima frazione di secondo, sconfinando nel rosso….

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