Leggo su Il Portale dei Consumatori e pubblico in sintesi
“Una gomma naturale microcristallizzata in una capsula che, una volta ingerita, si autorigonfia e la sua espansione riempie parzialmente lo stomaco, aiutando a ridurre lo stimolo della fame favorendo un’efficace riduzione del peso corporeo”.
È descritta così l’azione “miracolosa” della Dimagenina, la nuova “pillola” della Lloyd Pharma sbarcata in farmacia dopo una massiccia campagna pubblicitaria.
A base di iporessina, una gomma naturale microcristallizzata, di origine vegetale, incorporato in una capsula rigida, è un agente riempitivo dello stomaco. Un dispositivo medico, dunque, non un farmaco.
Ma destinato a far presa è la premessa (perdere peso senza patire la fame) e la facilità di reperimento e d’uso: si compra nelle farmacie, si assume con il consiglio del farmacista, si ingoia 15 minuti prima dei pasti principali ed è fatta.
Una volta nello stomaco la polvere microcristallizzata contenuta nelle capsule assorbe i liquidi gastrici, si trasforma in un idrogel soffice e si rigonfia fino a diventare all’incirca come una palla da tennis. Che occupa spazio nello stomaco, ne fa distendere le pareti e dà una sensazione di sazietà.
Come dire: riduce lo stimolo della fame prima di mangiare e toglie spazio al cibo. Ergo, si mangia di meno. Passata neanche un’ora, esaurita la funzione saziante, Dimagenina si degrada naturalmente, fluisce nell’intestino (che non l’assimila) e viene espulso con le feci.
Il dispositivo medico – formulato, secondo le diverse entità di sovrappeso, lieve, moderato, forte – ha qualche limitazione: non va assunto da chi ha difficoltà di deglutizione, non va somministrato (e ci mancava) a neonati e bambini fino ai 3 anni. Detto ciò, non presenta rischi per la salute, rassicura la Lloyd Pharma: l’effetto transitorio non provoca effetti collaterali neppure per un uso prolungato.
Il parere del nutrizionista
È così? “Certo è che non può essere utilizzato in presenza di alcune patologie, quali gastrite, ulcera o lesioni dello stomaco, e non già per l’azione di distensione delle pareti intestinali quanto perché il contatto del principio attivo con le pareti può essere dannoso”, avverte Pietro Migliaccio, medico nutrizionista e dietologo.
Ma, alla fine, funziona?
Dice Migliaccio: “Dimagenina è una metodologia meccanica equivalente al palloncino intragastrico”, il dispositivo utilizzato dai gastroenterologi come trattamento temporaneo dell’obesità.
“Dimagenina sfrutta questo metodo ed è lecito pensare che non comporti rischi per la salute, ma neanche benefici. Nel senso che non fa dimagrire e neppure attutisce il senso di fame. Funziona efficacemente come effetto placebo. E fa bene sicuramente alle tasche di chi lo produce”.
Placare la fame… con molte fibre
Sulla carta, Dimagenina potrebbe risolvere i problemi di obesità di molti e potrebbe avere effetti contenitivi anche sulla spesa sanitaria. Numeri che fanno dire al nutrizionista Pietro Migliaccio che quello degli obesi è un mercato che fa gola a molti: e che tra i tanti ritrovati l’ultimo è forse “il più innocuo”.
Sul mercato è disponibile un’ampia gamma di integratori dietetici e dispositivi medici. “I primi, a differenza dei farmaci, non devono essere sottoposti a studi che ne attestino l’efficacia terapeutica”, spiega Rossella Miracapillo, responsabile dell’Osservatorio salute del Movimento consumatori.
“Il loro effetto è labile se non accompagnato da una dieta o da un’adeguata attività fisica. Non a caso questa categoria di prodotti è la più sanzionata dall’Antitrust per ingannevolezza dei messaggi pubblicitari. Non solo. Non può passare inosservato il fatto che il mercato offre ogni anno un prodotto nuovo, che dura il tempo necessario per smascherarne l’inefficacia”.
Spiega Migliaccio: “Ci sono casi in cui i disturbi alimentari richiedono il sostegno dello psicologo. Ma c’è da dire che, in altri, dopo qualche giorno dall’inizio della dieta lo stomaco si abitua e si sazia senza problemi.”.
E conclude: “Il fatto è, che per perdere davvero peso senza riacquistarlo subito dopo, la sola cosa da fare è cambiare stile di vita alimentare. Ma nessuno è disposto a farlo”.
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