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La Mille Miglia e quelle Ferrari che sbandavano troppo

di Maurizio Caprino

Alla fine, ha prevalso la solita celebrazione. Per carità, quando si parla di Mille Miglia sono il primo a emozionarmi: pensare che fino a 54 anni fa c’erano piloti capaci di correre per 1.700 chilometri di fila sulle strade normali tra due ali di folla mi rende orgoglioso di essere appassionato d’auto.

Però la passione ha pure i suoi lati peggiori. Che all’ultima rievocazione della Mille Miglia, lo scorso weekend, sono emersi tutti.

Non parlo solo dell’incidente di Mirandola, che bene o male qualche notiziola di cronaca è “riuscito” a guadagnarsela. Mi riferisco soprattutto al fatto che le stesse Ferrari moderne che accompagnavano la carovana e hanno fatto quell’incidente hanno continuato a creare pericoli al pubblico anche dopo. Stupidamente.

L’ho saputo da testimoni oculari, che – da appassionati come me – erano assiepati per le strade del centro storico di Modena. Mi riferiscono che alcune di queste Ferrari hanno preso in modo “allegro” una svolta stretta, quella tra corso Canalgrande e via dell’Accademia.

Per fortuna, c’era un efficiente servizio di sicurezza che ha allontanato gli spettatori per evitare guai, anche se poi ha piazzato una transenna volante che avrebbe potuto far danni se colpita da un’auto in sbandata.

Il punto della questione, comunque, è che in posti del genere le auto non dovrebbero sbandare. Va bene che è una festosa rievocazione, dove si tende anche a fare spettacolo. E certamente in uno spettacolo tatto da appassionati e rivolto almeno in parte agli appassionati un ingrediente immancabile sono le sbandate di potenza del retrotreno di una supercar.

Va pure bene che eravamo in piena Modena, che delle supercar è la culla mondiale. Ma è possibile che in 1.700 chilometri di tracciato (e che tracciato! ci sono alcune tra le più belle strade d’Italia, come il tratto toscano della Cassia) quei guidatori non siano riusciti a trovare altri punti meno pericolosi per divertirsi e far divertire?

Oppure: assodato che si sono divertiti anche nei tratti più belli e sgombri, c’era bisogno di esagerare ripetendo i sovrasterzi di potenza nelle stradine di un centro storico, in mezzo alla gente?

Io non dubito che quei guidatori avessero una buona padronanza dell’auto. Ma anche ai piloti professionisti capita di sbagliare e, in spazi così ristretti, anche il minimo errore può fare gravi danni. Il pilota migliore è quello che capisce questo. E tiene a bada l’istinto, almeno quando a rischiare non c’è solo lui.

2 commenti su “La Mille Miglia e quelle Ferrari che sbandavano troppo

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  2. Francesco
    19 Maggio 2011
    Avatar di Francesco

    Credo vada anche sottolineato quanto sia stato decisamente fuori luogo far precedere una evocativa manifestazione come la Mille Miglia – che nell’utilizzo di vetture d’epoca, per altro elegibili per la stessa solo se rientranti nel periodo storico relativo a quella corsa e quindi non più giovani del 1957, vede la sua naturale caratteristica che la rende, dunque, una tranquilla kermesse di regolarità dove la velocità conta davvero molto poco esaltando nel moderato viaggiare e nella festosa presenza il vero piacere di guida – automobili moderne come quelle Ferrari che risultavano essere un vero e proprio insulto verso lo spirito storico della Mille Miglia.

    Evidentemente si è voluto utilizzare una manifestazione storica e importante come vergognoso e infame gesto pubblicitario per la Fiat, sfruttando insensatamente la nobile ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia una volta di più come la stessa casa italo-americana sta già facendo da mesi attraverso ridicole campagne pubblicitarie e sterili versioni celebrative dei suoi modelli.

    Non stupisce, allora, vedere che automobilisti ignoranti e incapaci, imprudenti e privi di esperienza, probabilmente superficiali nel pensare e nell’agire, elevati a testimonial della passione (che, nella realtà, non hanno e non esprimono per nulla, odiando profondamente l’Automobile) solo perché ricchi di soldi tanto da potersi permettere una Ferrari e per questo, solo per questo, chiamati ad aprire in stolto corteo una manifestazione storica della quale non conoscono né tradizione né spirito, si siano messi a giocare con le proprie automobili senza minimamente pensare alle possibili conseguenze tragiche che la loro imprudenza unitamente alle incapacità di guidare potevano causare.

    Altro che multa e punti: a questi “signori” andavano sequestrate a vita l’automobile e la patente e, possibilmente, combinar loro qualche mese di “sole a quadretti”.

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