Quando si parla di autovelox e dintorni, non si finisce mai di scoprire cavilli.
Stavolta lo spunto viene da Emax, che dà notizia del rifiuto ministeriale di omologare un misuratore da usare in automatico anche per le infrazioni ai limiti minimi di velocità.
Già: si possono fare controlli automatici anche nei pochi punti dove è imposta anche una velocità minima da tenere?
Bella domanda, che pochi si erano posti finora. La risposta, secondo me, è no. A prescindere dalle omologazioni ministeriali, che in teoria danno la licenza di fare di tutto. Vi spiego perché.
Multare chi va troppo piano è ben più delicato rispetto a chi va troppo forte.
Infatti, scendere sotto il limite consentito può non essere una scelta del conducente: può esserci traffico, può essere che si stia rallentando perché davanti c’è coda, perché si vuol legittimamente accostare, perché si teme un guasto eccetera. Posso continuare con un’altra decina di giustificazioni.
Certamente sono più di quelle ragionevolmente utilizzabili da chi va troppo forte (che si riducono sostanzialmente a “stavo accelerando per completare un sorpasso in sicurezza”).
Ecco perché, se vi vuol multare chi infrange i limiti minimi, è sempre consigliabile che sul posto sia sempre presente un agente a valutare se per caso ci sia un valido motivo per andar piano.
Altrimenti, fioccherebbero i ricorsi e molti sarebbero anche accolti. Ecco perché a nessuna forze di polizia è finora venuto in mente di fare controlli automatici anche dove ci sono limiti minimi.
E per questo motivo…
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