Sabato ho ricevuto un sms da Francesco:
In tre su una Smart, ma non adulto/i con bambino/i. Tre ragazze sulla ventina, una alla guida e le altre due accanto, una in braccio all’altra. Al mio sorriso ironico, mi hanno pure guardato storto: questa è Roma.
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Non è nè il primo nè l’ultimo episodio nel quale ci si mette in una situazione pericolosa, ed in ogni caso fa il paio con quella che ho raccontato a suo tempo, in quattro su una Smart ovvero 2 mamme + 2 bambini (nel bagagliaio!). Questa è l’Italia, caro Francesco…
Dovendo però dare il Premio Imbecille dell’anno, lo darei alle due mamme, non perchè fossero in quattro su una Smart, non perchè i bambini fossero nel bagagliaio (immaginate un tamponamento anche non grave), ma perchè mentre le tre ragazze romane, tutte maggiorenni hanno scelto, i due bambini hanno ubbidito alle mamme.
Ed una mamma che agisce con tale superficialità e sconsideratezza, fa cadere le braccia…
Conosco già la scusa: ma sono solo pochi chilometri….
Si, certo, come se gli incidenti potessero accadere solo oltre una certa distanza… sono sufficienti 10 metri…
P.S. Ricordo un altro candidato al Premio citato…
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Un aspetto che mi ha lasciato interdetto è la sfacciataggine con cui queste tre ragazze, che dovrebbero essere in un’età in cui si ha la maturità di capire bene pericoli e conseguenze di certe azioni, circolavano così disposte su quella Smart.
Che io, per meglio precisare, ho notato non, davvero, perché tre bellissime ragazze, ma perché si sono frenate inchiodando al semaforo, fermandosi in mezzo alle strisce pedonali nel momento in cui io mi accingevo ad attraversarle, appena scattato il rosso per loro.
Ovvero: pur circolando in quella precaria e pericolosa situazione, avevano provato a “bruciare”, accelerando, un semaforo giallo. Incuranti del pericolo, per loro stesse prima di tutti.
Incuranti, poi, di circolare in quel modo alle 18.30 in un quartiere centrale di Roma: facilmente, immagino, visibili a pattuglie della Polizia Municipale…