in sintesi un articolo di Altroconsumo
Si compra sia in farmacia sia online, direttamente sul sito della casa produttrice. La confezione da 14 bustine costa 22,80 euro. È Ausilium, un integratore a base di erbe che si dichiara in grado di facilitare la guarigione della cistite, grazie al potere antibatterico e antinfiammatorio di una pianta, la Morinda Citrifolia e di uno zucchero il D_mannosio.
Sul sito del produttore, Ausilium viene descritto come “il giusto compromesso di una miscela di prodotti vegetali, la cui sinergia permette di facilitare l’eleminazione dell’Escherichia Coli (e non solo), attraverso le urine, fin dal primo impatto, anche se il trattamento dovrà essere prolungato nel tempo fino ad un’accertata assenza del batterio tramite analisi batteriologica delle urine”.
La letteratura scientifica in tema di fitoterapia e cura della cistite è particolarmente carente, se si esclude la dimostrata attività del mirtillo rosso (Vaccinium macrocarpon) nella prevenzione delle forme ricorrenti di cistite.
Dopo attenta valutazione della letteratura medica disponibile, non abbiamo trovato nessun dato clinico a dimostrazione di una qualche efficacia dell’estratto secco di Morinda Citrifolia nella prevenzione o nel trattamento della cistite.
Sottolineamo invece il fatto che in letteratura vengono riportati alcuni importanti casi di grave danno epatico dopo assunzione di Morinda citrofolia. Va precisato che in tutti i casi segnalati la grave reazione avversa era legata all’assunzione del succo della pianta, cioè di una preparazione diversa da quella del prodotto di cui stiamo parlando.
Comunque sia, è necessaria una particolare attenzione e vigilanza su questa pianta da parte dei medici e delle autorità sanitarie.
In conclusione, né Morinda Citrifolia, né il mannosio sono stati testati in studi clinici per valutarne la reale risposta terapeutica. Non solo. In questo caso la carenza di evidenze scientifiche si associa ad un dato preoccupante sulla sicurezza del prodotto.
Lettura integrale dell’articolo QUI
Buonasera, avevo già letto l’articolo proprio su Altroconsumo ed oggi sono capitata nel suo blog.
Parlo da persona che ha sofferto di cistiti ricorrenti fino a 2 anni fa, curate sempre con antibiotici e miritillo rosso. Ero veramente disperata in quanto ogni volta che si ripresentava “cadevo” sempre più in basso con la disperazione che non si sarebbe mai passata. Per caso vengo a conoscenza dell’ausilium ed all’inizio fui scettica, perchè conoscevo solo la medicina tradizionale. Poi ho letto di molte donne che iniziando questa strada cominciavano, piano piano, a sentirsi sempre meglio.
Ne parlai con una biologa e con la mia dottoressa che al tempo non lo conosceva (2011). Con il parere positivo di quest’ultime (a cui avevo fatto leggere le fonti da cui avevo conosciuto l’ausilium e le varie cit.bibliografiche) decisi di provare perchè al massimo non mi avrebbe fatto nulla. Ho cominciato ad assumerlo e con pazienza, ed anche con l’aiuto di un dottore urologo di Roma che mi ha anche rilevato una contrattura pelvica, sono riusciata a debellarla. E’ stato un processo lungo, ma alla fine ci sono riuscita.
Credo che il problema dell’articolo riguardi soprattutto la parte finale in cui si scrive “In conclusione, né Morinda Citrifolia, né il mannosio sono stati testati in studi clinici per valutarne la reale risposta terapeutica. Non solo. In questo caso la carenza di evidenze scientifiche si associa ad un dato preoccupante sulla sicurezza del prodotto.”
Io, le persone che hanno sofferto molto per questa malattia, a cui spesso è stato detto che “non è niente; non ti lamentare; ecc ecc” leggere una frase del genere fa un po’ alterare perchè da soltanto una visione negativa a chi non lo conosce per il semplice fatto di aver usato le parole “carenza” “preoccupante” “sicurezza” nella stessa ultima frase. E questo scatena l’associazione mentale a cui siamo abituati che non essendo medicina tradizionale non va bene.
Sarebbe stato sicuramente più professionale associare delle testimonianze a chi ha usato il prodotto (e siamo davvero tante). Magari parlando anche con quei medici specializzati che lo stanno prescrivendo.
Non di meno sul giornale Altroconsumo (di cui mio padre è abbonato da molto tempo) dedicate sempre pagine sui confronti di prodotti, servizi ecc, da qui proprio non capisco, perchè Altroconsumo non abbia voluto (dopo il “casino” che si è scatenato in questo blog e non so se in altri ambiti) approfondire il discorso e dare quanto meno una risposta ai commenti lascianti in questo lungo periodo di tempo.
Spero di non essere stata troppo lunga, ma volevo solo dare un’opinione a tutto questo.
In risposta al commento di Sandro sotto al mio: nessuno sta diffamando nessuno. é un dato di fatto.
Non stavo assolutamente parlando del sito ma del Forum in cui effettivamente si tratta poco della letteratura scientifica e di discussioni riguardo a una più completa analisi scientifica anche tramite il contributo delle iscritte e ANCHE a favore dell’uso del mannosio. Se ha letto bene ciò che ho scritto, nessuno ha parlato nè di domande ridondanti nè di interrogativi già posti (i quali è lecito non pubblicare) e se ha letto con attenzione mi sono riferita al fatto che NON le domande venivano estrapolate dal contesto, ma le RISPOSTE andavano a parlare di altro perchè travisavano le domande. Se si tenta di chiarire o di puntualizzare, questi ulteriori commenti sono comunque esposti al vaglio dei moderatori che ovviamente spengono (come è comprensibile) ogni tentativo che possa essere visto come polemica (scritto nel regolamento). Come si può quindi replicare? Il sito è appunto aperto al pubblico e si possono leggere benissimo certe risposte che sono state date alle utenti, anche esempi in cui Rosanna stessa era in malafede.
Buongiorno, visto che questi commenti stanno diffamando il sito che amministro mi pare lecito e doveroso intervenire.
Emma è totalmente in malafede quando dice che non siamo obbiettivi e non diamo riferimenti scientifici. Ogni articolo pubblicato sul sito espone, a pie’ di pagina, la bibliografia scientifica da cui sono tratte le informazioni e spiega in maniera molto chiara i concetti base per poter capire ed affrontare la patologia di cui si soffre.
I post passano attraverso il vaglio degli amministratori e/o moderatori onde evitare che il forum si riempia di domande ridondanti appesantendo inutilmente la piattaforma software. Non si può accettare il fatto che utenti “svogliati” invece di effettuare ricerche all’interno del forum postino interrogativi a cui sono già state date ampie risposte. Ogni post pubblicato sul forum è integro e non viene “estrapolato dal contesto”.
Ogni commento, purchè rientrante nel regolamento del forum e nella legislazione corrente, viene pubblicato.
La medicina ed i suoi rappresentanti vengono ampiamente rappresentati nelle sezioni a loro dedicate (Medici consigliati, Terapie farmacologiche) senza alcun oscurantismo.
Onestamente credo che quanto da lei scritto sia semplicemente il frutto di un’utente che, non avendo rispettato il regolamento (da lei accettato in fase di iscrizione) o le norme riguardo i siti/forum che trattano argomenti riguardanti la salute, sia stata bannata.
Il sito/forum è aperto al pubblico e gratuito quindi chiunque può facilmente verificare come quanto da lei riportato sia totalmente privo di fondamenta.
grazie
Emma guarda, la penso esattamente come te
Io do ragione 100% a Paolo, questo articolo non è affatto allarmistico. Penso che le ragazze che scrivono qui e Rosanna tendano ad accanirsi su chiunque mostri minimi dubbi su un prodotto che è ancora molto da approfondire nella letteratura medico scientifica.
Io stessa prendo l’ausilium da anni pensando di poter guarire e ho letto buona parte del forum cistite.info di Rosanna. Non sono contro l’assunzione del D-mannosio perchè effettivamente ha una base scientifica e il meccanismo d’azione sull’E.coli è plausibile e ho fiducia nella sua efficacia.
Inoltre ammiro la persona di Rosanna in quanto dedica tanto della sua vita ad aiutare le donne contro questa patologia e la ritendo una persona onesta e altruista. Tuttavia sono critica su alcuni aspetti del forum cistite.info, soprattutto come lì rispondano a chi muove critiche.
Non sono affatto obbiettivi, non danno spiegazioni coerenti e chiare alle perplessità delle ragazze, si accenna pochissimo alla letteratura scientifica e ai meccanisimi d’azione; il forum è estremamente di parte, a volte incoerente e si rifiutano di pubblicare commenti da loro ritenuti scomodi.
Quando invece certe domande per fortuna vengono pubblicate, queste o non sono capite o vengono estrapolate dal contesto o rigirate o travisate. Se si prova a cercare di dare spiegazioni alle proprie perplessità o chiarire la propria domanda o di rispondere a Rosanna, argomentando in maniera pacata la propria posizione, il commento non viene pubblicato perchè considerato “allarmistico e senzazionista”.
Sono veramente eccessivi nella censura e sono fissati che il 99,9999% del mondo medico e farmaceutico sia incapace o basata su una lobby. Mi sembra che siano troppo complottisti.
Non posso far nomi, ma un noto blog contro le truffe mediche, guidato da un medico mi scrisse questo a proposito di mannosio:
i prodotti a base di D-Mannosio sono coadiuvanti nella cura delle cistiti batteriche. Nessun miracolo nè effetto “sconosciuto”, si tratta di un prodotto che da qualche anno viene prescritto quando le normali terapie antibiotiche non hanno l’effetto sperato in caso di cistite batterica specialmente da Escherichia Coli. Non ha effetti particolarmente potenti nè è un antibiotico ma per le sue caratteristiche potrebbe risolvere i casi di recidive importanti.
In ogni caso io consiglierei questa terapia a chi ha provato la terapia antibiotica mirata (che segue cioè le indicazioni dell’antibiogramma) e non ha avuto benefici.
Mi ri-ripeto: nell’articolo è evidenziato che il rischio di danni epatici si è verificato con lassunzione del succo puro di Morinda.
Circa l’ostruziononismo di Altroconsumo, io non posso fare nulla in merito se non, appunto, dare spazio alle lamentele di chi non è d’accordo; non accetto però che nei commenti a me indirizzati (mi riferisco in generale) si lancino accuse di vario genere e, talvolta, conditi di una certa maleducazione.
Eventualmente suggerisco di scrivere i commenti nella bacheca Facebook di Altroconsumo dove risulta più facile interagire.
I gravi danni epatici riportati in quello studio sono stati rilevati somministrando ENORMI quantità di SUCCO di morinda a pazienti già affetti da gravi patologie epatiche. Avrebbero avuto problemi anche se avessero mangiato qualche fetta di pecorino romano in più. Ma mica glielo si vieta, mi pare. In quelle stesse persone sottoposte a quello studio è certo che un antibiotico avrebbe fatto sicuramente maggiori danni. Quindi se avessero avuto una cistite sarebbe stato meglio somministrare un antibiotico (che sicuramente avrebbe peggiorato la patologia epatica), o Ausilium in cui è presente ANCHE una dose limitata di polvere di noni?
Dire che l’Ausilium è poco sicuro solo per via di quello studio (sapendo tra l’altro che è stato approvato non già dal ministero della salute cinese, ma da un attento organo italiano preposto alla tutela della salute di QUESTA nazione!), direi che è ingiustamente (ed interessatamente?) fuorviante.
L’ausilium non è intoccabile, ma è semplicemente efficace. Io mi ero rovinata con tutti gli antibiotici che mi han fatto ingurgitare e mi infervoro proprio a causa di tutti gli anni persi a soffrire e a peggiorare. Chi non ha mai sofferto di cistite cronica non può capire quanto si stia male e quanto ci si arrabbi quando, trovata una soluzione ed usciti dal tunnel grazie ad un prodotto assunto anche da gravide e bambini, ci si trova davanti ad un dannoso ostruzionismo (parlo di quello di Altroconsumo, che non dà neppure la possibilità di replica, non di questo blog).
Se sono stati segnalati “casi di grave danno epatico dopo assunzione di Morinda citrofolia” bisogna tacerne?
Se non vi sono studi clinici sufficienti a supporto dell’utilizzo della Morinda e del mannosio, bisogna tacerne?
Porsi delle domande è assolutamente lecito, così come affermare che è preoccupante l’abbinamento delle due situazioni.
Una volta per tutte faccio notare che nell’articolo NON si dice che l’Ausilium sia inutile. Resta il fatto che in mancanza di studi clinici a sufficienza ognuno decida in base ai consigli del suo medico e/o facendosi un’opinione, basata sulle due facce della medaglia.
D’altro canto ci sono farmaci ben più titolati che sono stati somministrati nel tempo come rimedio per tutto (Vedi: Nimesulide ovvero l’Aulin) salvo poi scoprire i danni collaterali. Ma dato che molti sono felici (ma inconsapevoli) consumatori di Aulin, non dobbiamo evidenziarne i rischi.
Ribadisco che il consumatore deve essere Informato e quindi Consapevole. Poi che decida come meglio gli pare…
P.S. Vergognati tu, nel caso. E francamente sono io che vorrei capire cosa ci sia dietro a questa Intoccabilità dell’Ausilium, che deve essere esente da critiche o dubbi, sennò piovono commenti inferociti con accuse di vario genere. Quindi o scrivete commenti argomentati con informazioni verificabili oppure non sarete pubblicati.
“In questo caso la carenza di evidenze scientifiche si associa ad un dato preoccupante sulla sicurezza del prodotto”
“Dato PREOCCUPANTE sulla sicurezza del prodotto”?!?
E’ proprio quest’ultima frase che hai riportato a fare da INGIUSTIFICABILE e purtroppo potente deterrente all’acquisto di Ausilium. Chi l’ha scritta (e chi la riporta) per scopi che ancora non riesco a considerare antropofili, ma solo commerciali, dovrebbe sentire sulla propria coscienza la responsabilità di un aiuto negato a chi, attraverso l’assunzione, avrebbe potuto quanto meno migliorare (se non addirittura guarire) la propria condizione patologica.
Vergogna!
suggerisco di leggere con attenzione l’articolo e magari anche i commenti integrativi; nell’articolo infatti evidente non si stronca l’Ausilium a prescindere, ma si fa solo notare che “il mannosio non è stato testato in studi clinici per valutarne la reale risposta terapeutica. Non solo. In questo caso la carenza di evidenze scientifiche si associa ad un dato preoccupante sulla sicurezza del prodotto”.
Ausilium non è stata una panacea contro la cistite per me, ma come coadiuvante nel trattamento è abbastanza utile e sicuramente merita una rivalutazione dell’efficacia in termini scientifici.
Credo che non si sia compreso appieno il senso del mio commento che intendeva puntualizzare alcune cose che erano state attribuite all’articolo (di Altroconsumo) e che nell’articolo stesso non c’erano.
D’altro canto saltuariamente a casa abbiamo avuto problemi di cistite (leggera) che abbiamo risolto affidandoci al Cistiflux e solo una volta con antibiotici, sotto controllo medico; questo per chiarire che non ho nulla contro la medicina alternativa che uso spesso,anche considerando una forte allergia per un tot di farmaci.
E se va a leggere la Categoria “Speciale Sindrome Fatica Cronica”, scoprirà che di umana empatia ne ho…
Paolo, è altrettanto evidente che non stavo stroncando lei, le stavo solo facendo notare che siamo in tante a reclamarci “meglio stanti” per via di coincidenze della vita o perché dal tunnel dell’inefficace antibiotico siamo passate al tunnel di Ausilium per poi uscire proprio dal tunnel.
Spero che lo possa accettare serenamente, e fa bene a porsi dubbi su un prodotto, ma tenga a mente che, ripeto, la medicina ufficiale continua ad avere un approccio molto aggressivo e singolarmente inefficace.
Posso dire senza enfasi alcuna che la cistite mi ha impedito un destino che non tornerà e per questo sono furiosa, ma oggi posso uscire di casa, prendere appuntamenti a lungo termine perché ho messo via l’ossessione da WC e altro ancora.. Le chiedo solo se, umanamente riesce a provare umana empatia per la gente che quotidianamente deve vivere questa strana gogna.
Sarebbe interessante sapere dove è scritto che questo prodotto non è una soluzione.
L’articolo è stato pubblicato “in sintesi” e leggendolo integralmente si potrà notare che si cita il fatto che: “Nella letteratura scientifica si trovano numerosi dati, alcuni prodotti in vitro, altri (pochi) ricavati da esperimenti fatti sugli animali da laboratorio, (utilizzando metodologie controverse e difficilmente confrontabili fra di loro)” e che in ogni caso “questi dati dimostrano una certa attività antibatterica, anti-infiammatoria e antiossidante.”
Per quanto riguarda i danni epatici, in realtà nell’articolo si evidenzia come, nel caso, si siano manifestati con l’assunzione del succo della pianta, cioè di una preparazione diversa da quella del prodotto di cui stiamo parlando.
E’ quindi evidente che non si stronca l’Ausilium a prescidere, ma si fa solo notare che “il mannosio non è stato testato in studi clinici per valutarne la reale risposta terapeutica. Non solo. In questo caso la carenza di evidenze scientifiche si associa ad un dato preoccupante sulla sicurezza del prodotto”.
Signori, solo una cosa… danni epatici suppongo ne faccia anche l’uso massiccio di antibiotici, in più viene meno la vita, quella cosa rara che se non c’è, come dire… uno ci fa caso. E anche… il mirtillo è la mia spesa più rilevante ed inefficace dei periodi bui della cistite. recidivante.
Come voi non credo all’albero dei miracoli, però dite che non ci sono prove mediche e non è vero. Tantissime persone dopo l’uso di Ausilium sono tornate a vivere, e se non vogliamo parlare di casi in generale, vi parlo di me che, seguita da uno dei migliori urologi (dato affatto trascurabile visto che è un medico plurilaureato e sostiene l’utilità del mannosio), + medicina convenzionale (Altro dato importante, chi lo nega?) + ausilium, sono tornata dal purgatorio.
Dunque non potete continuare a dire che questo prodotto non è una soluzione, quando la medicina tradizionale, francamente, di soluzioni non ne offre proprio e il fegato, così come tutto il resto, ad un certo punto si stancano da morire dell’infinita attesa.
ps: Non vendo il prodotto e non ho ALCUN interesse a fargli pubblicità, anzi! Questo approccio di solito mi infastidisce, ma in questo caso sarebbe come omettere una verità, che certo è la mia, ma non solo a quanto ne so.
infine: nessun intento di iniziare una guerra fra utenti, che sono noiose da morire. Ho solo raccontato un pezzo di me. Saluti!
Posso fare di meglio, caro Daniele ovvero invitarti a leggere questo post: https://paoblog.net/2011/09/21/consumatori-12/
Verifica di persona, vai sul sito ADUSBEF e digita in serarch in alto a sinistra ALTROCONSUMO vedi un po’ che roba ti esce….
Daniele
Per verificare la quota a carico del SSN è possibile verificare qui (previa registrazione gratuita): http://www.altroconsumo.it/farmaci-e-generici/banca-dati-farmaci-risparmiare-si-puo-anche-sui-medicinali-s201613.htm
Circa gli effetti collaterali degli antibiotici, non è questa la sede. Non si può parlare di tutto. Ci sono siti a carattere medico che in ogni caso possono informare con cognizione di causa, fermo restando che gli effetti collaterali sono ovunque.
Per quanto riguarda l’articolo di Altrocnsumo, e parlo a titolo personale, beninteso, trovo che ci stimoli ad essere attenti, senza creare affatto allarmismi.
Alla fine dell’articolo io leggo: non abbiamo trovato nessun dato clinico a dimostrazione di una qualche efficacia dell’estratto secco di Morinda Citrifolia nella prevenzione o nel trattamento della cistite.
L’allarmismo dov’é?
la prima cistite, due anni fa, poi lo scorso anno, poi il mese scorso, emorragica. ho preso il ciproxin e a distanza di un mese ho una ricaduta….
il mese scorso non avevo trovato tutti questi blog che parlano del D-mannosio
il fatto è che il prodotto ha anche un costo non indifferente e articioli come quello di altroconsumo creano allarmismi.
Mi piacerebbe sapere quanto il SSN rimborsa per un antibiotico (perchè non si parla degli effetti collaterali che hanno?) e perchè gli integratori, cioè quei farmaci che surerebbero senza essere tossici, sono sempre a carico degli utenti.
Il commento è fuori tema, lungo, e con parti scritte in maiuscolo (capisco la comodità del Copia & Incolla, ma che ognuno perda 5 minuti di tempo per formattare i testi prima di inserire i commenti) per cui non lo pubblico, ma ho inserito il link che porta all’articolo dell’Adusbef citato dalla lettrice.
Fra le varie regole della Netiquette (ma in pochi sanno cosa sia) c’è anche quella che vorrebbe che i commenti in un blog fossero relativamente succinti, sempre in tema e relativi al post principale, e comunque in stile con il blog in cui si è comunque ospiti e non autori.
Non vedo la ragione di fare Copia & Incolla di un testo molto lungo, quando è così comodo inserire il link. così come ho fatto io in modo che chiunque voglia possa andare a leggere una notizia che per completezza di informazione ritengo sia giusto datare, in quanto è del 2006.
Comunque sia, leggo sul sito di Altroconsumo delle informazioni che costrastano con quelle lasciate dalla lettrice: Altroconsumo …fa parte del Consiglio nazionale consumatori utenti (Cncu). È l’unica associazione italiana a far parte del BEUC (Bureau Européen des Unions des Consommateurs), organizzazione europea delle associazioni di consumatori, che ci consente un rapporto diretto e privilegiato con le istituzioni dell’Unione europea.
Fonte: http://www.altroconsumo.it/caratteristiche-s53851.htm
Le ragioni possono essere molteplici, non ultima il fatto che in 5 anni le cose possono essere cambiate e quanto deciso nel 2006 sia stato rivisto.
Mi sembra giusto che i lettori delle pagine presenti su questo blog tratte da Altroconsumo, sappiano cos’è realmente Altroconsumo.
Dal sito dell’ ADUSBEF (reale ASSOCIAZIONE proconsumatori!) – Vedi > http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=4285&Ricerca=corrispondenza
Accolgo volentieri l’invito a palesarmi di Paoblog, ma io sono solo una consumatrice, come quelle che Altroconsumo dice di voler difendere.
La differenza è che io non mi dichiaro Associazione a loro tutela, e che io non dispongo di un organo ufficiale di divulgazione. I loro articoli sono letti da migliaia di persone, io come semplice utente posso tutt’al più rispondere a dei blog, o postare qualche mio commento, ma il fatto che non abbia sovrastrutture evidenzia il fatto che parlo a nome mio, e non a nome o per conto di altre persone. Quando tuttavia cito delle fonti, rimando ad una bibliografia autorevole, cosa che non è stata fatta nell’articolo in questione.
Inoltre vorrei segnalare che avrei volentieri inviato una mia mail ad Altroconsumo, ma loro stessi non ne danno l’opportunità, non fornendo né sul loro sito né sulla rivista alcun indirizzo.
Va da sé che un mio fax sarebbe rimasto lettera fra la sottoscritta ed Altroconsumo, senza dare ad altre utenti l’opportunità di leggere quanto grazie al vostro sito ho potuto riportare all’attenzione di tutti.
Grazie.
Per curiosità, dove nell’articolo si spara a zero sul prodotto?
Io leggo che né Morinda Citrifolia, né il mannosio sono stati testati in studi clinici per valutarne la reale risposta terapeutica il che mi appare come una richiesta di cautela nell’uso del prodotto, soprattutto facendo riferimento al fatto che vengono riportati alcuni importanti casi di grave danno epatico dopo assunzione di Morinda citrofolia. Va precisato che in tutti i casi segnalati la grave reazione avversa era legata all’assunzione del succo della pianta, cioè di una preparazione diversa da quella del prodotto di cui stiamo parlando
Leggendo l’articolo integralmente, si capisce anche da dove è nato l’articolo, ovvero da: Molti ci chiedono di saperne di più, quindi siamo andati a verificare i dati in letteratura sulle sostanze contenute.
Come detto, ho girato ad Altroconsumo le obiezioni lasciate da una lettrice e vediamo se ci sarà risposta (in genere mi rispondono sempre).
Resta il fatto che non è possibile scrivere al Blog come se si scrivesse ad Altroconsumo (Vedi: se veramente la vostra mission è… ), visto che si tratta di due cose diverse. Se volete comunicare con Altroconsumo > http://www.altroconsumo.it/chi-siamo-s53831.htm
Vorrei riportare la mia storia a lieto fine con Ausilium e per farlo mi avvalgo di un articolo che ho scritto e che è stato pubblicato su Ok salute, il portale di Umberto Veronesi (che non è certo il primo cretino che permette di pubblicare sotto la sua responsabilità direttiva articoli su prodotti dannosi).
http://blog.leiweb.it/salute-storie-lettori/2010/12/01/mannosio-la-mia-arma-contro-la-cistite/
La mia storia è simile a quella di centinaia di donne affette da cistite ricorrente: cistiti, antibiotici, distruzione della flora batterica vaginale e intestinale, candida, aumento delle cistiti in frequenza e gravità, malessere anche tra un attacco e l’altro, contratture muscolari pelviche, dolore ai rapporti sessuali (sempre più rari) e un’infinità di consulti specialisti, esami diagnostici negativi, vani tentativi terapeutici, periodiche illusioni puntualmente deluse. Depressione finale per una soluzione introvabile.
Il mio calvario inizia nel 2002, quando la mia prima cistite (e. coli) viene curata con antibiotici. Da lì una cistite al mese per 4 anni.
4 anni di esami diagnostici negativi: citologia, ecografie, cistografia, urodinamica, uroflussometria, cistoscopia.
4 anni di terapie fisiche e farmacologiche: acidificanti, antibiotici (anche per 6 mesi consecutivi), mirtilli, vaccini, semi di pompelmo, vitamina C, omeopatia, dieta, biofeedback trans vaginale, fisioterapia pelvica, elettrostimolazione vulvare, dilatazioni uretrali.
Ma la cistite non mi abbandona. Alterno 20 giorni di antibiotico a 20 giorni di quasi benessere. L’antibiotico diventa la mia copertina di Linus che porto, impaurita, ovunque. Mi sento debole fisicamente e distrutta psicologicamente.
Cerco soluzioni in internet e scopro numerisissime donne cistitiche. Ci dividiamo in gruppi d ogni gruppo prova una terapia diversa per evitare di testare ognuna singolarmente le tante terapie che ci propongono i medici o che scopriamo noi.
L’unico gruppo che ha incredibili benefici è il gruppo che assume D-mannosio, uno zucchero naturale (assente in Italia), che si lega alle zampe dei batteri impedendogli di aderire alla vescica così da essere eliminati col flusso urinario.
Il 30 agosto 2005 ne ingurgito il mio primo cucchiaino! Passano i giorni, le settimane, i mesi. La cistite non si ripresenta e sto sempre meglio.
Essendo le prime in Italia a utilizzarlo non abbiamo testimonianze precedenti, non ci sono medici favorevoli, nessun consiglio, nessuna certezza sull’innocuità di un prodotto comprato all’estero, via internet con numerosi problemi doganali: trafile burocratiche, costi di sdoganamento, lunghe attese. Stanca di ciò cerco disperatamente qualcuno interessato alla produzione italiana di un mannosio sicuro che rispetti le nostre leggi sanitarie. La Deakos, la piccola ditta di un farmacista 76enne, prende a cuore il nostro problema e a luglio del 2008 viene autorizzato e commercializzato Ausilium.
Son passati 5 anni da quel primo cucchiaino e da allora non ho più avuto nulla. Ma non voglio dimenticare la mia dolorosa esperienza e la metto a disposizione di tutte le donne ancora sofferenti e disperate come lo ero io. Due anni fa ho creato un sito dedicato alla cistite (http://cistite.info). Delle mille utenti iscritte molte hanno già lasciato la loro testimonianza di guarigione (http://cistite.info/forum/viewforum.php?f=128&start=0), una guida ottimistica per le nuove arrivate che tornano a sperare, a credere, a vivere.
Perché tutto questo? Perché ho sofferto tanto. Perché mi sono sentita per 4 anni una cavia in balia di inutili tentativi terapeutici. Perché i chili di antibiotici ingeriti mi hanno privata delle mie difese e senza più scudi quei microscopici batteri erano diventati dinosauri imbattibili. Perché il dolore perpetuo e la paura di doverlo sopportare per sempre aumentano l’attrazione verso la morte adagiandoti sul lettino dello psicanalista. Perché sbarre di acciaio inox hanno ripetutamente trafitto la mia uretra nell’inutile tentativo di dilatare una stenosi inesistente.
Perché se 9 anni fa qualcuno mi avesse parlato di questo zucchero avrei evitato il mio calvario. Perché per anni mi son chiesta: «Cos’ho fatto di male? Perchè proprio a me?». Perché finalmente ho capito che non mi sono ammalata perché avessi una colpa da espiare; mi sono ammalata affinché la mia esperienza potesse essere utile a fragili donne, ancora prede di coriacei dinosauri.
Rosanna Piancone, Bolzano
Ecco appunto, visto che “né Morinda né mannosio sono stati testati in studi clinici per valutarne la reale risposta terapeutica”, piuttosto che sparare ad alzo zero su un prodotto che sta aiutando centinaia di donne, sottoscritta compresa, ad uscire dall’incubo di dolorosissime infezioni urinarie, sarebbero enormemente più utili ed apprezzabili azioni che promuovano la realizzazione di questi benedetti studi clinici, se veramente la vostra mission è l’interesse (e la salute) del consumatore.
L’articolo è stato riportato in sintesi ed in calce c’è il link per la lettura integrale. Il commento in ogni caso è stato girato ad Altroconsumo, in modo tale che possa replicare se riterrà che sia il caso.
La lettrice può naturalmente inviare in prima persona le sue osservazioni scrivendo alla sede nazionale – fax: 02 66 89 02 88
Visto che la mancanza della firma nell’articolo di Altroconsumo è considerata una colpa grave (ma l’articolo potrebbe benissimo essere frutto della Redazione scientifica dell’Associazione…) così come il fatto che non si sappia se chi ha scritto l’articolo abbia cognizioni di causa, ritengo che per coerenza la lettrice dovrebbe fornire le sue credenziali.
Siamo in piena caccia alle streghe!
Fra inesattezze, omissioni, allarmismo gratuito, leggerezze, trovo che quest’articolo sia un compendio di incompetenza, scorrettezza e cattivo giornalismo.
Altroconsumo dovrebbe essere dalla parte dei consumatori, così almeno ho sempre creduto. Ma mi aspettavo un po’ più di competenza, ed un po’ di rispetto per quei consumatori che dice di voler tutelare.
Pubblica delle notizie allarmanti e infondate, salvo poi confutarle in prima persona. Omette informazioni importanti, che permetterebbero al consumatore di farsi un’idea precisa e completa, e non se ne capisce il motivo. Lancia il sasso e nasconde la mano. Ma quel che è peggio ignora (o finge di ignorare?) le leggi vigenti, che, nel caso specifico, hanno già fatto il lavoro che Altroconsumo propugna come “necessario”.
Ma andiamo con ordine: come si può, nella stessa frase, citare un articolo creando allarmismo, e poi ammettere che non era riferito al prodotto in questione? – Oltretutto la citazione è sbagliata! L’articolo cui fa riferimento traeva le conclusioni opposte!!!
“Gli studi effettuati sulla somministrazione ad animali ed umani di dosi elevate di succo di Noni non hanno riportato effetti negativi a livello epatico. Inoltre gli Antrachinoni nel frutto del Noni sono presenti in quantità insufficienti per possedere la struttura chimica necessaria a causare danni al tessuto epatico.” (World Journal of Gastroenterology ISSN 1007 – 9372, The WJP, 2006)
Una seria confutazione scientifica dovrebbe sempre riportare le fonti bibliografiche (e leggerne gli articoli fino in fondo, se possibile, non solo il titolo!)
Reputo inammissibile una tale leggerezza, che mette sotto una luce sospetta l’intera testata giornalistica.
Quanto poi alla richiesta di “vigilanza” e “sicurezza”, siamo sicuri che chi scrive conosca davvero il nostro Sistema Sanitario Nazionale (per quanto se ne dica, uno dei migliori al mondo)? Sa, ad esempio, che un prodotto, prima di essere immesso in commercio, viene comunicato al Ministero della Salute? E’ a conoscenza dell’esistenza di una cosa che si chiama “Lista Ministeriale delle Piante Ammesse” (quindi sicure), stilata appunto da un organo di vigilanza in cui ovviamente si trova la Morinda Citrifolia (detta anche Noni)? E’ a conoscenza del fatto che alcune ASL stiano somministrando l’Ausilium alle loro pazienti, con ottimi risultati? Sa che è lo stesso Ministero della salute ad aver promosso l’uso di integratori alimentari in sostituzione della terapia antibiotica (questa sì, inefficace e piena di effetti collaterali) proprio in caso di cistite? Ha consultato qualche medico prima di trarre le sue conclusioni? Fior di specialisti prescrivono il prodotto in questione a uomini e donne affetti da cistite, monitorandone di continuo i miglioramenti.
Attenzione, qui non stiamo comparando i prezzi di pere e susine, se si vuole andare a fondo alla questione lo si faccia, ma con piglio e metodo scientifico, non sollevando polveroni in modo del tutto avventato senza neppure documentarsi seriamente! Qui si tratta un prodotto Italiano, fabbricato in Italia, con tutte le certificazioni del caso, seguendo ferree regole produttive e di sicurezza, alla stregua di uno sconosciuto prodotto proveniente da chissà quale oscuro angolo della Cina, non soggetto a controlli, e venduto al mercato nero.
Lo stesso giornale che non si cura di documentarsi in un campo così delicato, né di ascoltare le testimonianze di migliaia di donne che hanno tratto giovamento dall’utilizzo del prodotto, e che si trincera dietro la giustificazione di “non aver trovato pubblicazioni scientifiche” sull’Ausilium (quando sarebbe bastato cercare meglio fra gli studi riguardanti i suoi principali componenti) dà prova poi di un bizzarro trasformismo sulle sue stesse pagine, quando si perita di pubblicare la lettera di un singolo consumatore che afferma di aver trovato giovamento dal consumo massiccio di un normale alimento (un particolare tipo di noce). In quel caso Altroconsumo avverte: “un singolo caso non può fare letteratura”. D’accordissimo, allora perché pubblicarlo? O meglio, perché non pubblicare le testimonianze positive di tutte quelle persone che utilizzando Ausilium, ne testimoniano l’efficacia? Doppiopesismo? Semplice pigrizia? Impossibilità di reperire le fonti? Ma un bravo giornalista non dovrebbe essere in grado di rintracciare le notizie riguardanti la materia che sta trattando? Specie nell’era di internet, quando basta un semplice click per visualizzare migliaia di voci contenenti tali informazioni? O siamo in presenza di una preoccupante autoreferenzialità, tale da non permettere di confrontarsi con il mondo circostante? Non fa parte del dovere del giornalista documentarsi al meglio? Non crede di doverlo ai propri lettori?
Non mi interessa difendere Ausilium, un prodotto che comunque, da quando è apparso, tre anni circa, ha aiutato tantissime persone ad uscire dall’incubo della cistite, senza esporle a continue terapie antibiotiche, ma voglio capire a questo punto quanto sia attendibile una rivista il cui metodo inquisitorio e privo di fondamento sembra più improntato ad un approccio di tipo scandalistico che di tipo scientifico,
E ancora, non leggo nessuna firma in calce a questo articolo, cosa molto grave, perché mi piacerebbe sapere chi può permettersi di muovere delle accuse senza portare alcuna prova o riferimento bibliografico di quanto afferma. Inoltre sarebbe stato più corretto specificare se la persona in questione abbia scritto con cognizione di causa, e cioè se siamo in presenza di un dottore, perché quando si parla di salute io personalmente preferirei un parere medico ad uno giornalistico.
Io posso solo testimoniare che avevo cistite da 4 anni e da quando ho cominciato ad usare ausilium e ad applicare la crema ausilium ai rapporti (proprio quella nell’immagine, che non è Ausilium bustine!), ho cominciato subito a stare meglio. Da 3 anni non ho più avuto nessuna cistite! Finchè prendevo antibiotici (ed antimicotici a causa delle micosi che questi farmaci mi procuravano) avevo una cistite al mese e più passava il tempo, più peggioravo tanto che anche tra una cistite e l’altra non stavo mai bene. Ora sto benissimo! La mia vita è tornata ad essere quella che era prima che iniziasse tutto. Non ho mai avuto effetti collaterali, nonostante lo abbia assunto per anni, compreso tutto il periodo della mia gravidanza e dell’allattamento. Spero che la mia testimonianza possa essere utile a tante donne ancora vittime degli antibiotici sui quali ci sono numerosissimi studi che ne testimoniano gli effetti collaterali.