in sintesi un articolo di Roberto La Pira che leggo su Il Fatto Alimentare
L’Autorità per la sicurezza alimentare europea ha concluso un lavoro iniziato tre anni fa sulle diciture presenti nelle etichette dei prodotti alimentari. Gli esperti hanno esaminato 2.758 indicazioni e hanno bocciato l’80% delle scritte, perchè non esistono studi seri in grado di validare i vantaggi per la salute.
Gli esperti dell’Efsa hanno espresso pareri sfavorevoli nella maggior parte dei casi per la mancanza di dati scientifici seri.
Nello svolgere il avoro l’Efsa ha riunito le 4.637 richieste, spedite dalle aziende tra il mese di luglio 2008 e il marzo 2010, in 2.758 dossier e ha formulato i giudizi in diversi documenti pubblicati secondo il calendario indicato nello schema (vedi sotto). Per correttezza va detto che in questi tre anni 331 indicazioni sono state ritirate dalle aziende.
Ci sono ancora 1 548 indicazioni su “prodotti botanici” inevase perchè si attendono le considerazioni su come procedere. Si tratta di un bilancio pesante che dorebbe fare riflettere sulle modalità pressapochiste adottate da molte imprese per indicare finti vantaggi salutistici e ingannare i consumatori.
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