un articolo che leggo sul Blog di Maurizio Caprino
Venerdì scorso, senza troppi clamori, sono arrivati gli ultimi dati (2010) sulle truffe alle assicurazioni (Scarica Lettera circolare criminalita 2010).
Apparentemente, niente di che: più o meno siamo sugli stessi livelli del 2009 e il problema è sempre concentrato soprattutto in Campania e Puglia.
E, anche se ci fossero stati grossi scostamenti, in realtà non avremmo saputo come commentarli: i dati si riferiscono a tutti quei casi in cui i liquidatori delle compagnie sospettano ci sia dietro una truffa, per cui sono completamente rimessi al loro fiuto, alle direttive che questi operatori ricevono dalle stesse compagnie e ad altre variabili poco controllabili.
Tanto che nell’ambiente qualcuno sottovoce fa notare che appare poco credibile una stabilità del fenomeno in un periodo in cui invece l’allarme che suscita è alto.
D’altra parte, non sarebbe la prima volta che una cosa del genere accade: nel 2008 c’era stato un calo delle truffe censite, ma sentendo tutte le categorie interessate mi sentii rispondere che in realtà la situazione era peggiorata.
Tanto peggiorata che i liquidatori stavano anche perdendo l’abitudine di contare i casi sospetti, cosa che spiegava l’apparente miglioramento. Faremmo già un bel passo avanti se i dati distinguessero i semplici casi sospetti da quelli denunciati all’autorità giudiziaria: se non altro sapremmo se le compagnie hanno più o meno coraggio…
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