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Fare motocross nei boschi senza targa non si può

di Maurizio Caprino

“Ma da quando in qua si va a controllare pure chi va in fuoristrada?”.

Più o meno questo hanno contestato alcuni motociclisti agli agenti della Forestale che li hanno pescati a circolare senza targa nel boschi dell’Aretino in occasione di un raduno.

Questi motociclisti dimenticano che:

1. il raduno era organizzato dalla Federazione motociclistica italiana, il cui regolamento impone di tenere iniziative del genere su strade aperte al traffico, rispettando quindi tutte le regole del Codice (ovviamente incluso l’obbligo di targatura);

2. sono strade aperte al traffico anche i sentierini non asfaltati, salvo siano espressamente chiusi almeno da una sbarra (è il modo in cui un privato può “far sapere” che la strada è sua e non deve passarci nessuno);

3. l’obbligo di targatura è necessario per identificare i responsabili di infrazioni e incidenti, che pare non siano mancati in quell’area e comunque sono sempre possibili;

4. in certi giorni alcune zone sono piene di gente che va in fuoristrada, per cui c’è anche un’esigenza di tutela dell’ambiente.

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Questa voce è stata pubblicata il 21 ottobre 2011 da in Il mondo dello sport, L'angolo delle Due Ruote, Leggo & Pubblico con tag , , , .