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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

In certi casi è particolarmente difficile non pensare al conflitto di interessi…

in sintesi un artciolo che su Lettera43:

Pubblicità progresso: a progredire in modo quasi miracoloso, visto i tempi neri di crisi, sono gli affari di Mediaset che attraverso la concessionaria Publitalia, ha rastrellato con gli spot istituzionali – quelli che si chiudono per intendersi con il bollino blu rassicurante di un qualche ministero o della presidenza del Consiglio – la bellezza di 4,659 milioni di euro sui 21,466 stanziati nel 2010 per giornali, televisioni e radio. Tradotto: il 27% della torta complessiva.

La Rai ha trasmesso spot per un valore di 890.000 euro. Un valore squisitamente nominale, visto che è previsto che l’azienda di Viale Mazzini, in quanto pubblica,  conceda spazi gratis a governo e affini. Quindi, incassi pari a zero.

Mentre il sottosegretario Paolo Bonaiuti tagliava i fondi per l’editoria, Palazzo Chigi e ministeri vari spendevano 8 milioni di euro, dei quali 2,2 milioni per spot dedicati al piccolo schermo. Di questo budget, distrattamente, il 90% – pari a 1,9 milioni di euro – è finito al gruppo di Cologno Monzese.

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