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Caro Pupo Alpinista, forse gradisci questo mare di …panna

Foto di: Selena

Il commento dell’autrice: E pensare che sotto le nuvole a destra c’è tutta la valle (Foto 1), la Valsassina, sovrastata dalla Grigna (Foto 2) che sembra fintamente vicina; mentre a sinistra il Lago di Como e quello di Lugano (Foto 3)  dove fanno da sfondo le Alpi…

4 commenti su “Caro Pupo Alpinista, forse gradisci questo mare di …panna

  1. Francesco
    21 novembre 2011
    Avatar di Francesco

    Grazie a voi, Flavio e Lella!

    Ma le belle parole che ho scritto sono frutto della poetica visione che Selena mi ha regalato grazie alla sua sensibilità di osservatrice e fotografa, facendomi vedere, quasi come vivere, quei luoghi meravigliosi attraverso i suoi scatti…

    … E un poco anche dall’amore che ho sempre avuto per la montagna e le tante cime raggiunte camminando, da lassù osservando l’incanto che le vette sanno regalarci.

    È vero, però, che tra le tante montagne da me negli anni percorse e conosciute, non c’è (ancora) l’Alpe Giumello. Ma, sicuramente, le fotografie di Selena mi spingeranno a venirci quanto prima, così da poter conoscere direttamente questi luoghi incantevoli e il rifugio Shambalà!

  2. lella
    21 novembre 2011
    Avatar di lella

    Ciao,siamo i propietari del rifugio Shambalà all’Alpe Giumello da dove sono state scattate le foto. Hai scritto delle cose molto belle, hai descritto molto bene la montagna e la natura. Fossero tutti come te!!! Grazie Flavio e Lella

  3. Francesco
    9 novembre 2011
    Avatar di Francesco

    C’è davvero molta poesia in queste fotografie di Selena.

    Azzardando una discreta dose di presunzione, definirei questi scatti la Poesia della Montagna: silenzio, pace, serenità da un lato; gioia, esuberanza, passione travolgente e in movimento dall’altro.

    La musicalità della staticità immobile che incontra il sommesso silenzio dell’incedere del movimento: questo racconta quel caldo, avvolgente, soffice, vaporoso, oserei anche gustoso, come fosse panna montata, fiume di nuvole che silenziosamente incede avvolgendo le cime delle montagne, immobili a definire il confine di una valle che immaginiamo come sospesa sotto l’incanto di una visione che avrebbe dell’incredibile se l’occhio di Selena non l’avesse ritratta per noi.

    Altrimenti, infatti: non ci crederemmo.

    Non ci crederemmo: perché qui tutto sembra essere rovesciato, posto all’incontrario, come una favola fantasiosa e irrealizzabile.

    E, probabilmente, questa è proprio la Poesia della Montagna: sovvertire il consueto, dipingere il sogno, realizzare l’inimmaginabile.

    Solitamente, infatti: noi guardiamo le nuvole da sotto, alzando gli occhi al cielo, inarcando la schiena, facendo leva sulle gambe per mantener saldo l’equilibrio e, magari, con una mano facendo schermo agli stessi occhi per non darla vinta a quel raggio di sole che, malandrino, gioca ad accecarci la vista.

    Così posizionati: noi sotto, le nuvole sopra. Le montagne attorno a noi, la valle ai nostri piedi.

    Possiamo, è vero, guardar le nuvole sotto di noi stando comodamente seduti su una poltrona d’aeroplano, il viso appiccicato curioso all’oblò della carlinga: ma vediamo solo un letto di nuvole. Tutto accanto a noi. E basta.

    Qui abbiamo le “cose”, naturale e consueto nostro punto di riferimento, magicamente avvolte da quella sciarpa soffice di calde nuvole vaporose come panna montata. Quindi: le nuvole “sotto” le “cose”.

    Ma se immaginiamo che ancor più sotto, oltre quel fiume di vapore acqueo in lento movimento c’è la valle: come ci appare, nell’immaginazione, questa?

    La immaginiamo, nella nostra mente: sospesa oltre quelle nuvole. Non più, allora, ancorata alla Terra, parte del mondo: ma sospesa in un vuoto che sta oltre le nuvole.
    Perché quando guardiamo le nuvole, normalmente, ciò che è oltre di esse sta in cielo, sospeso nell’aria come navigando al di là di quel vapore acqueo che è sopra di noi.
    Quindi quel che è oltre questo fiume di panna-nuvole lo immaginiamo sospeso, aereo, fluttuante, come irraggiungibile e impossibile da toccar con mano.

    È questo il miracolo creativo della visione che ci offrono le foto di Selena: la prospettiva è cambiata, capovolta: noi siamo in cielo e la terra è sotto oppure le nuvole sono sotto è la terra è in cielo?

    Le carte della consuetudine si sono mischiate tanto a confonderci i ragionamenti.
    Perché la Poesia non può essere razionalmente spiegata.
    E questa è Poesia.

    E il miracolo poetico è tanto e tale che, addirittura, sembra che mentre Selena scattava queste foto, ritraendo il fiume di panna-nuvole che lentamente avanza avvolgendo le cime e coprendo le valle…

    … La valle, là sotto: era inondata da raggi di sole!

  4. Nancy
    8 novembre 2011
    Avatar di Nancy

    Che belle Foto!!!! : )

I commenti sono chiusi.

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Questa voce è stata pubblicata il 8 novembre 2011 da in Animali, natura & via dicendo..., Gli Amici, Turismo con tag , , , , .