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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Ciociaria, America

a cura di Francesco

Davvero bellissimo il reportage di viaggio con servizio fotografico su Riders di novembre:

Davvero: certi posti nel basso Lazio, tra la provincia di Frosinone, la pianura Pontina e il Sud Pontino tra Sabaudia e Cassino sembrano ispirati a un dipinto di Hopper o viceversa.

Frutto, certe architetture spontanee che sembrano ingenuamente riscattare un degrado urbanistico e ambientale di drammatica entità, della notevole emigrazione verso l’America, Detroit soprattutto. E, poi, quando gli emigranti sono tornati hanno portato con sé un poco di quell’America, sotto forma di architetture spontanee o vocaboli americani dialettizzati.

Basso Lazio o Arizona

Mio nonno e i suoi due fratelli, per esempio, tornati nel Sud Pontino, tra Gaeta e Terracina, dopo 20 anni passati in America dove avevano creato una società di catering partendo da un piccolissimo emporio in un piccolo paese di provincia, usavano dire jobba per lavoro, gliu trucche per camion e così via.

Mio nonno fu più volte preso di mira dai fascisti locali e costretto all’olio di ricino perché sventolava la bandiera americana ai sabato fascisti. Mentre mio zio Giuseppe, accanto ai due villini liberty tradizionalmente italiani di mio nonno e dell’altro mio zio, si volle costruire un tipico villino americano, in mattoncini rossi e legno.

Negozio di scarpe in provincia di Frosinone o magazzino nel Midwest

Alcuni passi del servizio di Riders a firma di Guido Balti d’Altoè e alcune delle bellissime foto di Graziano Panfili:

L’America? È nella testa. Una proiezione del desiderio che si materializza in una traccia on the road, stelle e strisce che appaiono dove meno lo si aspetta. Nel Basso Lazio, fra la Ciociaria e la Pianura Pontina, esiste un’America sognata da esplorare attraverso i passaggi a livello desolatamente deserti e lungo i crinali puntinati di ulivi.

Per trovarla basta notarne i segni: chissà come ci è arrivata quella finta Dodge Charger Generale Lee sul tetto di una carrozzeria, accanto alla massicciata del treno che collega Latina a Napoli. Ma che, con un minimo di immaginazione, fa scalo anche a Des Moines, Iowa.

Lasciata in fretta Frosinone, la strozzatura attraverso i Monti Lepini sembra quella di una clessidra in cui i granelli cadono con pigrizia. La gente si attarda nei baretti dei distributori di benzina come se fossimo in Arizona, solo che dalla radio sul bancone esce Gigi D’Alessio anziché Waylon Jennings. Dopo la lunga immersione nell’ombra della strada provinciale Migliara, Sabaudia è un miraggio dal biancore violento.

Litorale di Sabaudia Provincia di Latina o di Los Angeles

I marmi e il travertino dell’architettura razionalista anni Trenta riportano bruscamente a una altra illusione, stavolta italiana e finita malissimo. L’illusione sembra svanire, invece la costa riserva brandelli di America che sembrano spuntati da Un mercoledì da leoni. Spiagge tranquille e onde da cavalcare lontano dai weekend e fuori stagione, fra un’invasione e l’altra dei romani di oggi.

Passa veloce una vecchia Fiat 500, dal finestrino una mano agita il pollice e l’indice dell’hang loose, il saluto dei surfer, con la tavola corta che spunta dal tettuccio aperto. Che cosa ci fanno tutte quelle Fiat 124 e 128, le Citroën 2CV e le Renault 4 fra le dune e i capanni di legno del litorale del Circeo? Auto che sembravano scomparse da un secolo, ma che in fondo sono l’equivalente dei pickup Chevrolet e Ford che sferragliano lungo la California. Se l’America è nella testa, la nostra West Coast è qui.

3 commenti su “Ciociaria, America

  1. Man
    16 agosto 2014
    Avatar di Man

    Quanto c’hai ragione…. e dire che un giorno ero sulla parte alta delle dune di Sabaudia presso degli enormi acquitrini rimasti lì sin dai tempi della bonifica.

    Ho visto sfrecciare nella mia immaginazione una Testarossa Bianca dell’86 con un tizio in abiti griffati made in Italy al volante, e dei fenicotteri rosa svolazzare imbizzarriti proprio sullo sfondo dietro di lui.

    Mi dissi: “quel tizio un giorno sarò io” !!

    E poi di recente scopro nientemeno che questo: http://www.parcocirceo.it/ita_301_227_news.html

  2. Francesco
    15 giugno 2012
    Avatar di Francesco

    Grazie a te, Graziano, per la segnalazione sugli aggiornamenti del tuo viaggio di fotografo-esploratore nell’Italia “Americana”.

    Davvero belle le foto visibili sul tuo portale web e interessantissime per come testimoniano i risultati del naturale reciproco scambio culturale che arricchisce l’uomo nel suo migrare da un capo all’altro del mondo. In cerca di fortuna, lavoro e miglioramento economico: sicuramente. Ma, di riflesso, e forse inconsciamente, alla ricerca di sempre nuovi stimoli intellettivi.

    Trovo davvero notevoli, tra gli scatti “nuovi” ovvero non pubblicati sul servizio di “Riders”, i “molto americani” paesaggi urbani di Frosinone (negozio abbandonato) e Roma (locale) e quelli più periferici di Morolo (hangar), Roma (cartellone pubblicitario sull’Appia Nuova in zona Capannelle) e Ostia (lungomare; dove sembra, davvero, di trovarsi in un film western).

    Assai interessanti, poi, la foto della vecchia giostra tra gli alberi di Levico, in Trentino, che attrae e quasi inquieta con i suoi tratti surreali e quella del garage, sempre a Levico, del collezionista di automobili e motociclette con il suo fascino polveroso.

    Complimenti e in bocca al lupo per il prosieguo del tuo viaggio-lavoro.

  3. graz
    13 giugno 2012
    Avatar di graz

    Grazie per il tuo post sul blog, il lavoro continua esplorando ancora l’America in Italia… qui trovi il resto delle foto aggiornate man mano che scatto.
    http://www.onoffarchive.com/feature.asp?idf=191

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Questa voce è stata pubblicata il 18 novembre 2011 da in Leggo & Pubblico, Pensieri, parole, idee ed opinioni, Persone & Società, Turismo con tag , , , , , .