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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Sempre meno tempo in cucina…

Un interessante articolo che leggo su Trashfood

Crescono i programmi e spazi TV in cui si cucina. Da mesi ai primi posti nelle classifiche dei libri piu’ venduti vi sono libri di ricette.

Come si conciliano questi dati con la crescita di aziende produttrici di piatti pronti e l’aumento tra gli scaffali di prodotti che permettono di dedicare meno tempo in cucina? Modificazioni delle abitudini e dei consumi alimentari che hanno numerose implicazioni economiche, sociologiche e culturali.

Ma anche quando non c’erano Ortaiole, Medaglioni, Zuppe pronte, l’industria alimentare strizzava l’occhio alle casalinghe offrendo soluzioni che permettesero maggiore tempo libero…

Qualche esempio?

Ecco la Cirio azienda conserviera nata alla fine dell’800 che propone i suoi piselli in scatola.

E il tono è il seguente: “Preparate un piatto appetitoso e sano in pochi minuti. Se comprate un kg di piselli impiegate mezza giornata a sgusciarli ( I?) e diminuite mezzo kg di peso. I piselli Cirio sono sgusciati, cotti, preparati per l’uso e sono deliziosi”.

sugo Cirio

Altra pubblicità. Prima versione del CondiRiso. In cinque minuti CONDI – CIRIO.

In cinque minuti condisco e servo” Dalla rivista ‘Mani di Fata’ (1954).

Heinz

Come fare felice il marito con una minestra a base di proteine lattee e il prodigioso barattolo “Taurus”, siamo negli anni ‘ 50 :)

E dall’altra parte dell’oceano, la Heinz, storica azienda alimentare USA.

I primi avveniristici TV dinner, una cena a base di surgelati, un pasto preconfezionato tutto in un unico vassoio monodose. Eravamo agli inizi degli anni ’50. Il nome e il prodotto furono una creazione di Gerry Thomas che seppe coniugare cibo e televisione e “american way” .

I TV dinner negli US hanno rappresentato così un simbolo di una rivoluzione culturale per più di una generazione. Sono divenuti con il tempo il sinonimo di qualsiasi cena preconfezionata acquistata congelata in un supermercato e riscaldata a casa.

Home-cooked flavour?

Il colore di questo passato di piselli è davvero imbarazzante!

3 commenti su “Sempre meno tempo in cucina…

  1. Poppea
    21 novembre 2011
    Avatar di Poppea

    L’altro giorno al Conad vicino casa mia, hanno allestito un banco (oltre a quello che già c’è) con prodotti già pronti, o meglio tu andavi lì ed ordinavi quello che volevi tra i prodotti a disposizione. Ti regalavano col prodotto il pane. Devo dire che ho visto fermarsi alcune persone.

    Ho visto i prezzi e mi chiedo come facciano quelli che comperano ‘ste cose pronte ad arrivare va fine mese!

    Io giorni fa ho comperato 4 euro di zucca ci ho messo della cipolla, un goccio di latte, ho cotto 3 etti di riso e ho amalgamato il tutto, messo in frigo ci ho mangiato x 3 giorni, ovviamente riscaldandolo

  2. spugna
    18 novembre 2011
    Avatar di spugna

    Che belle queste immagini pubblicitarie!!!!

  3. Francesco
    18 novembre 2011
    Avatar di Francesco

    Tutte queste pubblicità sono davvero molto belle, graficamente, e rappresentative, nella comunicazione, dei vari periodi storico-sociali cui fan riferimento.

    Interessante notare come la figura della donna-moglie-casalinga sia sempre rappresentata come colei che si occupa della cucina: erano altri tempi e, quindi, ciò è giustificabile e giustificato in quelle pubblicità.

    Sembra, però, che oggi si stia tornando a rappresentare la donna in quello stesso modo: un molte pubblicità si osserva un ritorno forzato della figura della donna-casalinga relegata a cucinare per marito e figli.

    Anacronisticamente.

    Penso, per esempio, su tutte allo spot dei “Quattro salti” di Findus: dove, addirittura, tutto il filmato fa il verso a certe réclame da cinegiornale pre-televisione.
    Forse c’è un intento satirico, in quello spot, che però davvero non riesce a venir fuori in modo leggero e sereno: io la vedo come una forzatura, molto antipatica e scorretta.

    Ma, in generale, in troppi spot ultimamente si osserva un dannoso e antipatico svilire la figura della donna emancipata.

    * * *

    Sul discorso che gli argomenti, i libri, i servizi giornalistici e i programmi di cucina facciano breccia pur avendo noi sempre meno tempo per cucinare: posso capirlo pensando a me come esempio.

    Anzitutto è questione di cultura e desiderio di saperne di più.

    Poi non è azzardato pensare a un certo sognare leggendo e guardando.

    Io, per esempio: con il tempo faccio sempre più fatica a digerire, gli alimenti verso cui sono costretto ad allontanarmi per intolleranze varie aumentano sempre di più, i cibi cui fare a meno per questioni di prevenzione di malattie con l’avanzare dell’età proporzionalmente aumentano…

    … E allora?

    Mi gusto tante cene e ricette non solo andando indietro nella memoria e scavando-scovando nella mente profumi e sapori, ma anche leggendo: ricette, recensioni di ristoranti, articoli su prodotti enogastronomici…

    … Quanti banchetti di fantasia mi faccio: economici e salutisti!

I commenti sono chiusi.

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Questa voce è stata pubblicata il 18 novembre 2011 da in Alimentazione, Cucina & Ristoranti, Leggo & Pubblico con tag , , , , .