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Crisi del gas, scorte fino a mercoledì, e poi?

in sintesi un articolo che leggo su Il Salvagente

C’è anche un possibile crisi del gas tra gli effetti dell’ondata di gelo che avvolge l’Europa. E’ la Russia, uno dei paesi più colpito (la temperatura è scesa fino a 50° sotto zero, le vittime sono almeno 64), che sta tagliando le forniture ai paesi dell’Ue. Già il 2 febbraio la Commissione Europea ha reso noto che il “taglio” era stato del 24% per l’Italia, del 30% per l’Austria e dell’8% per la Polonia. Scontata la motivazione: il paese ha avuto e avrà bisogno di utilizzare maggiore quantità di gas sul mercato interno.

Sabato 4 Mosca aveva annunciato di voler tagliare del 10% gli approvvigionamenti. Per l’Italia, al valico di Tarvisio, la semichiusura del rubinetto di Gazprom aveva comportato una riduzione vicino al 30%.

Resteremo senza gas, allora? Pronta la rassicurazione dei distributori italiani, che hanno fatto già sapere di avere provveduto a rifornirsi da altre fonti, allargando i flussi dai paesi nordafricani.

In ogni caso, le famiglie dovrebbero essere al sicuro. Sarebbero le ultime a vedersi chiudere i rubinetti del prezioso combustibile. Ieri sera Scaroni ha anche spiegato che “l’ipotesi peggiore potrebbe essere che, se dovesse mancare altro gas, bisognerà intervenire sugli interrompibili, quelle aziende che hanno dei contratti per i quali si può interrompere il flusso del gas e mettere in atto una serie di misure che il ministero dello Sviluppo Economico ha già preparato da tempo per far fronte a questa emergenza”.

Ma a peggiorare la situazione “gas”, ci sono anche i problemi interni. Oltre al calo delle forniture russe ci sono le difficoltà registrate dal rigassificatore di Rovigo, che funziona a singhiozzo a causa delle cattive condizioni del mare.

 

 

 

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Questa voce è stata pubblicata il 6 febbraio 2012 da in Consumatori & Utenti, Leggo & Pubblico con tag , , , , , .