un articolo di Roberto La Pira che leggo su Il Fatto Alimentare
Il Comitato di controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha censurato il messaggi firmato da Co.Se.ME perché lede la dignità della donna e mercifica il corpo femminile.
Il manifesto apparso in provincia di Foggia, reclamizza l’attività dell’azienda CO.S.E.ME, specializzata nella vendita dei cereali.
L’immagine mostra una donna a torso nudo che in una mano tiene un fascio di spighe e con l’altra cerca di coprire il seno.
La frase abbinata dice “Molto più di una prima…” alludendo alle misure del seno.
Secondo l’azienda l’immagine, ispirata a una tela del Giorgione, evocherebbe la fertilità della terra e va quindi interpretata come un’esaltazione dell’immagine femminile.
Secondo il Giurì è un modo di utilizzare il corpo della donna per attirare l’attenzione dei destinatari e quindi il messaggio va censurato.
Articoli correlati: Sisley ed il cetriolo – Censurata azienda vinicola – Pubblicità: la strumentalizzazione della donna è internazionale