leggo su Il Portale dei consumatori
Ecco cosa è accaduto ad un nostro lettore con un contratto Wind: superato in treno il confine Italia-Francia niente più rete, impossibile fare o ricevere chiamate, di sms e accesso alla rete dati nemmeno a parlarne.
“Non sapevo come contattare le persone che mi aspettavano lì”, ci scrive il malcapitato lettore. “Dal lavoro e da casa, a loro volta, non riuscivano a contattarmi. Ho dovuto farmi prestare il telefono da un passante e spendere diversi euro nelle carissime cabine telefoniche francesi”.
Superato il panico psicologico e finita la vacanza, poi, la seconda, amara, scoperta. Tutti i messaggi e le chiamate fatti verso il suo numero nei quattro giorni del soggiorno estero erano andati irrimediabilmente persi: salvo chi di persona gli ha poi chiesto come mai non fosse raggiungibile o non avesse risposto agli sms, lui non saprà mai chi lo ha cercato in quei giorni.
Un problema non da poco, dato che lui il telefono lo usa per lavoro e proprio per questo aveva da poco più di una settimana sottoscritto con Wind un abbonamento voce e dati con addebito in conto corrente bancario.
Incuriositi dal racconto abbiamo chiesto spiegazioni alla compagnia, pronti a trovarci di fronte alla descrizione di un errore di rete o di un guasto del cellulare.
Niente di tutto questo, quanto accaduto è assolutamente normale ci hanno “tranquillizzato” da Wind. È infatti prassi disabilitare il traffico per e dall’estero per tutti i clienti che sottoscrivono un abbonamento con addebito in conto corrente fintanto che il primo pagamento non sia andato a buon fine.
Lo scopo è tutelarsi nei confronti di chi potrebbe accumulare bollette stratosferiche per poi disdire il rid in banca prima del primo addebito.
“Lo fanno tutte le compagnie ed è una pratica ammessa dal Garante” ci conferma Antonio Bosco, responsabile telefonia di Adiconsum.
Eppure al momento di sottoscrivere l’abbonamento nessuno aveva avvertito il nostro lettore dei problemi che avrebbe incontrato se fosse andato all’estero prima del primo addebito in banca.
E sul contratto non c’è scritto niente a riguardo. “Avrebbe dovuto informarsi al servizio clienti prima di partire – ribattono da Wind – o informare l’addetto vendita dell’intenzione di varcare il confine al momento della sottoscrizione. Oppure avrebbe potuto trovare l’informazione sul nostro sito web o su dépliant informativi”.
E tutte le chiamate e gli sms che dovevano arrivargli ma sono finiti nel nulla in quei quattro giorni?
“In linea teorica chi ha inviato quei messaggi mai arrivati potrebbe chiedere lo storno in via conciliativa”, spiega Bosco.
Ma i 13-15 centesimi di un messaggio perso sono ben poca cosa rispetto ai danni che può causare una chiamata che dà numero inesistente o un messaggio mai recapitato e dunque rimasto senza risposta.
Mettiamo, ad esempio, che il nostro lettore in quei 4 giorni abbia perso una chiamata in cui gli offrivano un posto di lavoro o un sms che gli permetteva di recuperare il rapporto con la sua donna…