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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Voglio arrivarci viva

Non c’è un solo grammo di autocommiserazione nelle parole di Marina Garaventa, mai. E sì che la sua vicenda medica lo giustificherebbe, segnata com’è, sin dalla nascita, dalla Sindrome Ehlers-Danlos («un gruppo clinicamente e geneticamente eterogeneo di patologie a carico del tessuto connettivo»), da una serie infinita di problemi e complicazioni ai danni principalmente delle articolazioni, della pelle e degli organi interni, e culminata con la perdita della mobilità e della parola.

Quello che invece si può trovare nelle sue pagine, in cui si affollano anche ricordi d’infanzia e belle storie famigliari, divagazioni e interventi sull’attualità, è una dichiarazione di fede nella vita e la testimonianza di una battaglia indomita in nome suo e della sua essenza più preziosa: la comunicazione.

Bloccata sul suo «trono», tra cuscini e tubi, e con un computer aperto davanti, Marina Garaventa parla a tutti noi e dice le cose come stanno, sempre con precisione e lucidità, con dolcezza se le viene e, se occorre, con tagliente ironia.

Fonte: Il libraio

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Questa voce è stata pubblicata il 19 marzo 2012 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , .