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Un libro: I signori del rating

Standard & Poor’s (40% del mercato del rating) è la sussidiaria della multinazionale editoriale McGraw-Hill, con sede a New York. Negli ultimi anni ha fatturato mediamente oltre 6 miliardi di dollari, con utili superiori agli 800 milioni di dollari.
Moody’s (39% del mercato del rating) è una realtà posta sotto il controllo di uno dei più grandi speculatori di tutti i tempi.
Fitch (15% del mercato del rating) è una sussidiaria della società di servizi finanziari Fimalac.
Sono le «tre sorelle» del rating. Assieme, fanno quasi il 95% del mercato. Qui sta il problema.
Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch sono le tre agenzie di rating che sconvolgono i mercati e mettono in crisi gli stati. La loro ingombrante presenza è sempre più spesso sulle prime pagine dei giornali, in particolare in questo periodo di crisi dell’economia globale.
Con il loro giudizio, da «AAA+» a «D», le agenzie di rating hanno il potere di generare immensi spostamenti di capitali, che possono decretare le fortune o le rovine di singole imprese ma anche di intere nazioni.
Queste «tre sorelle» si dividono un mercato miliardario e un potere immenso. Chi ne sono gli azionisti? Come operano? Perché sono diventate così potenti? E si possono imporre loro delle regole?

A queste domande inquietanti e di assoluta attualità rispondono in modo chiaro e diretto Paolo Gila e Mario Miscali in un libro agile e documentato, offrendoci – in un momento cruciale per l’economia mondiale – una panoramica dettagliata di questo settore di attività, così decisivo e vitale per le scelte degli investitori.

Allo stesso tempo i due autori uniscono le loro competenze per individuare le possibili vie di una riforma del settore, facendo perno su parole chiave chiare e necessarie: responsabilità, concorrenza, trasparenza, efficienza, indipendenza.

«Che il rating sia utile e necessario è fuori discussione. Ma che il modello attualmente perseguito e praticato sia quello più valido, è un altro discorso. Un necessario ripensamento deve tenere conto del fatto che il processo di globalizzazione richiede a sua volta strumenti di misurazione e di valutazione che siano condivisi, indipendenti e soggetti al controllo e alla verifica da parte di organismi internazionali super partes, dove anche gli esperti dei paesi emergenti possano avere voce in capitolo. La sensibilità verso i rischi non è patrimonio di una sola parte del pianeta».

Fonte: Il libraio

°°°

Se ti interessa questo libro, allora ti suggerisco anche questo: Bolle, balle e sfere di cristallo.

Articolo correlato: La credibilità delle agenzie di rating

2 commenti su “Un libro: I signori del rating

  1. paoblog
    20 marzo 2012
    Avatar di paoblog

    Offensivo?

    Credo sia tutto molto relativo … sicuramente il punto di vista dell’autore del libro da una valenza negativa al termine, tuttavia se restiamo legati al termine e non alla valenza (personale) del singolo…

    La speculazione è l’attività dell’operatore che entra sul mercato nel momento presente, presumendo degli sviluppi ad alto rischio il cui esito, positivo o negativo, dipenderà dal verificarsi o meno di eventi su cui egli ha formulato delle aspettative

    Il termine speculazione nasce dalla voce latina specula (vedetta), da specere (osservare, scrutare), ovvero colui che compiva l’attività di guardia dei legionari. Da qui deriva il senso etimologico di “guardare lontano” e “guardare in profondità con attenzione”, e così in senso traslato “guardare nel futuro” o “prevedere il futuro”

    Quindi un Steve Jobs, che ha investito su un futuro che non c’era, tecnicamente era uno speculatore così come un visionario, ma nel momento stesso in cui le sue visioni si sono rivelate fondate… ecco che è diventato un Guru ….

    Quindi se investi e ti va bene sei un Guru della finanza e se ti va male, sei uno squallido speculatore… 😉

    Fermo restando che (oggigiorno) la speculazione è spesso fonte di danni a molti, a vantaggio di pochi, come sempre, forse, il pensiero comune tende a fare di tutta un’erba un fascio, magari senza avere le basi per valutare al meglio, per cui la speculazione, il rischio,, ecc. sono sempre negativi … se non fosse che certe scoperte sono frutto per l’appunto di rischi ed azzardi personali.. ed allora la verità dove sta?

    Forse nel non generalizzare…?!

    a

  2. IlPrincipebrutto
    20 marzo 2012
    Avatar di IlPrincipebrutto

    >> Moody’s (39% del mercato del rating) è una realtà posta sotto il controllo di uno dei più grandi speculatori di tutti i tempi.
    .
    Definire Warren Buffett uno speculatore mi sembra come minimo improprio, se non offensivo.
    .
    Ride Safe.

I commenti sono chiusi.