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Un libro: Quattordici volte ottomila

Un libro confessione, questo di Edurne Pasaban, una fra i maggiori interpreti dell’himalaysmo contemporaneo e prima donna ad aver salito tutti i quattordici ottomila, che racconta di un’adolescenza trascorsa più fra i boschi e le montagne che in discoteca e che prosegue con l’ineluttabilità di una passione invincibile: quella per l’alpinismo.

Una passione che non le ha impedito di laurearsi in ingegneria e di lavorare per anni nell’azienda di famiglia prima di fare dell’alpinismo la sua professione, una scelta quasi obbligata per chi matura la determinazione di salire tutti i quattordici ottomila.

Perché Edurne Pasaban ha deciso da subito di non entrare nel mondo della roccia e del free climbing, ma di puntare all’alpinismo affascinante e avventuroso degli ottomila.

La sfida più ardua, soprattutto per una donna che si muove in un ambiente tradizionalmente maschile e ancora machista, ma in cui Edurne Pasaban ha saputo imporsi con autorevolezza tecnica, spirito di sacrificio e con la propria femminilità.

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Questa voce è stata pubblicata il 24 marzo 2012 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , .