Leggo che la Corte dei conti ha lanciato l’allarme, ovvio per chiunque abbia sale in zucca (e non serve una laurea alla Bocconi…):
L’allarme lanciato il 23 aprile dal presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino, ribadito da Bankitalia, e rilanciato dalla Cgia di Mestre, è di quelli che fanno tremare. Gli italiani rischiano di essere sommersi da un mare di tasse, e il pareggio del bilancio, speranza da inseguire per il 2013, potrebbe essere accompagnato da una spirale recessiva che ne azzererebbe i vantaggi.
«L’urgenza del riequilibrio dei conti si è tradotta inevitabilmente nel ricorso al prelievo fiscale», ha detto ancora il presidente della magistratura contabile, «forzando una pressione già fuori linea nel confronto europeo e generando le condizioni per ulteriori effetti recessivi».
La domanda che mi pongo, senza nessuna polemica o retorica, è a che cosa serva la Corte dei conti ovvero se a questo allarme non seguirà una rapida inversione di tendenza da parte del Governo, che facciano loro queste osservazioni oppure il primo che passa per la strada, è la stessa cosa.
Non serve a nulla.
È quello che ho sempre sostenuto, io denuncerei la Bocconi che ha sfornato sti’ testa de’ xxxxx; se questi non si mettono in testa di togliersi i privilegi e ridimensionare le loro entrate affogheremo nella merda!
È un cane che si morde la coda perché tu mi tassi io riduco i consumi, le aziende non lavorano e non pagano, chi ha delle proprietà non le può nemmeno vendere, perché nessuno le compera, ecc, ecc…