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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Mille Miglia: vietato sbandare nei centri storici

di Maurizio Caprino

Tra due weekend la rievocazione storica della Mille Miglia torna in strada. Sarà la prima volta dopo l’incidente dell’anno scorso. Dunque, un banco di prova per capire se anche la rievocazione rischia di fare la fine della corsa originaria, bellissima perché fatta tutta su strada ma proprio per questo troppo pericolosa. Tanto che fu soppressa dopo l’incidente del 1957 alla Ferrari di Alfonso de Portago ed Edmund Nelson, che sul rettilineo di Guidizzolo (Mantova) costò la vita ai due concorrenti e a nove spettatori.

Auguriamoci che vada tutto bene. Anche perché in una rievocazione storica un incidente grave sarebbe molto stupido: non stiamo parlando di bolidi impegnati ben oltre i 200 all’ora, come invece accadeva alla Mille Miglia “vera”. Certo, anche in una gara di regolarità si può essere costretti a superare i limiti di velocità (non siamo ipocriti), ma una corsa di velocità è ben altra cosa.

E allora diventa fondamentale catechizzare a dovere i guidatori. Divertirsi va bene, derapare – se lo si sa davvero fare – anche. Ma non nei centri storici, come accaduto l’anno scorso in piena Modena. Perché c’è gente, tanta gente. E le strade sono strette. Inoltre, come ben sa chi con le derapate ha confidenza, in luoghi così c’è più probabilità di trovare una superficie più liscia o sporca del normale, che, a parità di gas dato con l’acceleratore, trasforma una sbandata controllata (da un magistrale controsterzo) in un’ingloriosa e pericolosa uscita di strada.

Non è questione di migliorare il servizio d’ordine: quando ci sono tanta gente e tante macchine, è impossibile controllare tutto e tutti. E infatti, testimoni oculari dei fatti dell’anno scorso riferiscono che il servizio d’ordine era encomiabile. Dunque, tutto sta alla testa dei guidatori. Come ricorda il promemoria agli organizzatori scritto da quel testimone. Ve lo riporto qui.