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Arrivano i selenozuccheri: i nuovi composti a base di selenio presenti nei cereali

in sintesi un articolo di Agnese Codignola che leggo su Il Fatto Alimentare

Il selenio è un minerale essenziale per l’organismo che prende parte a molti processi fisiologici.

È anche un elemento da maneggiare con cautela, perché il limite tra le assunzioni necessarie a garantire un corretto funzionamento dell’organismo, e quelle che determinano tossicità è breve.

Il selenio è in parte ancora sconosciuto, perché in natura si coniuga in modi diversi, non tutti noti, caratterizzati da proprietà anche molto lontane tra loro. Per questi motivi la scoperta appena fatta dai ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, di composti mai descritti finora potrebbe essere importante e aprire la strada a sviluppi di rilievo per la salute umana.

 Francesco Cubadda, del Dipartimento Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare è uno dei ricercatori che, insieme a colleghi francesi e indiani, ha descritto su Metallomics i nuovi “selenozuccheri”:

«Abbiamo studiato frumento, mais e riso cresciuti in terreni naturalmente ricchi di selenio, concentrandoci in particolare sui composti a basso peso molecolare contenuti nella parti che normalmente si mangiano. Abbiamo così scoperto per la prima volta due monosaccaridi (zuccheri semplici) e due disaccaridi (zuccheri complessi) contenenti selenio, e un nuovo selenocomposto, identificato per la prima volta nel riso. Ora la strada è aperta per l’indagine sul metabolismo e sugli effetti nell’essere umano».

Il selenio è coinvolto nella regolazione delle funzioni tiroidee e svolge un’azione antinfiammatoria e antiossidante; quando la sua concentrazione scende al di sotto dei livelli di normalità, è possibile assumere il selenio mancante attraverso integratori e cibi addizionati, anche se bisogna prestare la massima attenzione proprio perché il confine tra normalità e sovradosaggio è alquanto sottile.

«Negli integratori – spiega Cubadda – il selenio organico si ottiene facendo crescere il lievito di birra in mezzi di coltura ricchi di selenio inorganico. In tal modo si giunge a un prodotto ricco in selenometionina, un composto subito biodisponibile per l’organismo. Purtroppo alcuni produttori di supplementi addizionano semplicemente selenio inorganico a lievito secco e vendono così integratori non soltanto privi della forma organica, ma contenenti quella inorganica, che può causare più facilmente accumuli pericolosi, con gravi rischi per la salute.

È quindi fondamentale avere garanzie sul tipo di selenio presente in una certa preparazione; del resto alcune aziende nord-europee garantiscono la tipologia di selenio (organica), e perfino la concentrazione presente in una certa formulazione».