Articolo eliminato il 01.10.2016 e vi spiego il perchè…
Ho ricevuto una richiesta di cancellazione dell’articolo in quanto, come mi ha scritto il soggetto di cui parlavo:
” capita ancora molto spesso che le persone leggano solo il titolo e un pezzetto e saltino a conclusioni affrettare mettendo a repentaglio il duro lavoro che facciamo ogni giorno…”
Il titolo in realtà non cita il soggetto coinvolto e leggendo le primissime righe del post, sarebbe stato facile capire tutto:
…in questo caso la vicenda è diversa, in quanto è stato successivamente appurato che si è trattato di un errore.
Quanto raccontato nell’articolo originale era veritiero e ben argomentato, ma in ogni caso le parti in causa si erano adoperate per fare chiarezza, come chiaramente evidenziato nel testo, ma a quanto pare persiste l’incapacità di comprendere i testi scritti.
In realtà avrei preferito rieditare il post, eliminando i riferimenti del soggetto, ma temo che nonostante questo quei lettori che rientrano nelle statistiche citate più volte, avrebbero continuato a fraintendere.
La salute della nostra lingua, infatti, sembra piuttosto allarmante, almeno a giudicare dai dati che Tullio De Mauro ha illustrato ieri a Firenze, durante un convegno del Consiglio regionale toscano intitolato «Leggere e sapere: la scuola degli Italiani».
Tra i numeri evocati da De Mauro e fondati su ricerche internazionali, ce ne sono alcuni particolarmente impressionanti: per esempio, quel 71 per cento della popolazione italiana che si trova al di sotto del livello minimo di comprensione nella lettura di un testo di media difficoltà.
Al che corrisponde un misero 20 per cento che possiede le competenze minime «per orientarsi e risolvere, attraverso l’uso appropriato della lingua italiana, situazioni complesse e problemi della vita sociale quotidiana».