Alla fine degli anni ’80 ero a Tientsin, in Cina, ed una sera stavo girando nelle vie limitrofe all’albergo quando vedo un collega cha fa letteralmente un salto carpiato 😀 ci siamo avvicinati chiedendo ragioni di quel salto e lui ci ha fatto notare che in mezzo alla strada il tombino era stato tolto ed appoggiato nelle vicinanze, ragion per cui solo grazie al suo riflesso è riuscito a non cadere nel pozzetto aperto.
Nei giorni successivi abbiamo notato altri tombini nelle medesime condizioni…
Tornando a noi, ben diversa è la situazione di cui parla SicurAuto che si verifica a Belpasso e che, senza offesa per i catanesi, spero non si diffonda anche qua. 😉
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Osservate la foto a corredo di quest’articolo: è stata appena scattata a Belpasso (Catania), dove gli amministratori si sono visti costretti a mettere blocchi ai tombini, per evitare che i ladrino portino via il chiusino.
Come denuncia Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei diritti”, nel mirino dei ladri non c’è solo il rame, ma anche la ghisa; metalli che poi vengono rivenduti.
Al di là della questione puramente estetica, i “buchi” in strada dovuti ai furti dei tombini comportano seri rischi per gli utenti della strada, la cui incolumità è messa in serio pericolo per l’improvvisa assenza dei preziosi coperchi sul manto stradale.
Quei “vuoti” in strada sono una minaccia per gli pneumatici, per i cerchi, per le sospensioni; e possono causare incidenti. Per non parlare dei rischi per chi va in moto o in bici, con possibili cadute rovinose.
Diventa pure difficile capire a chi chiedere il risarcimento dei danni in questi casi, giacché i Comuni possono sempre difendersi sventolando il caso fortuito: non potevano in nessun modo prevedere il furto e portvi rimedio