leggo su Altroconsumo:
Tefal presenta FreeMove, il ferro da stiro a vapore senza fili: lo abbiamo testato per verificare, oltre alle prestazioni di stiratura, anche la facilità d’uso, punto di forza, secondo il produttore, di questo modello. Il prezzo, paragonato a quello dei classici ferri a vapore, è un po’ elevato: tra i 75 e i 95 euro.
Due le parti che compongono il FreeMove: la base di ricarica che viene collegata con un cavo alla presa elettrica e che serve a riscaldare l’acqua e la piastra e il ferro senza fili, la cui resistenza interna viene alimentata tramite tre connessioni elettriche situate nella parte posteriore.
Sulla base, come misura di sicurezza, un meccanismo di plastica impedisce di venire a contatto direttamente con i connettori elettrici che alimentano il ferro.
La qualità della stiratura è sufficiente per i capi di cotone e sintetici, ma non per tessuti più difficili come ad esempio i jeans. L’assenza del filo permette una totale libertà di movimento sull’asse.
L’autonomia è però di 25-30 secondi: allo scadere, un segnale acustico avvisa che bisogna riporre il ferro sulla base. Trenta secondi sono sufficienti a stirare la maggior parte dei capi, tuttavia il fatto di dover posare ogni volta il ferro sulla base per la ricarica rischia di essere una limitazione non indifferente. Inoltre, a causa della sua forma, durante le pause non è possibile lasciare il ferro in piedi sulla tavola.
L’impugnatura può risultare scomoda per chi ha la mano grossa e la base decisamente troppo ingombrante, sia durante l’utilizzo (andrebbe bloccata con una vite di plastica all’asse) che al momento di riporre il ferro. Infine sulla base, non abbiamo trovato né un sistema di blocco per trasportare il ferro, né un alloggio dedicato al cavo elettrico.