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Autovelox fissi, la Provincia di Pavia prima chiede i soldi ai Comuni e poi fa finta di nulla

di Maurizio Caprino

A prima vista è solo una normale richiesta ai Comuni necessaria per preparare il bilancio 2013: la Provincia di Pavia ha chiesto quanti rilevatori di velocità – fissi e mobili – ci sono sulle strade provinciali e i relativi incassi da multe, perché il bilancio preventivo è il documento contabile più importante per una pubblica amministrazione e si fonda sui dati “storici”.

Visto che dall’anno prossimo potrebbe essere in vigore l’obbligo di devolvere metà dei proventi autovelox all’ente proprietario della strada.

Ma la lettera che scrive la Provincia di Pavia fa un po’ ridere.

Infatti, la Provincia dovrebbe già sapere quasi tutto sugli incassi: un anno fa si era inventata un sistema mai visto, secondo il quale avrebbe autorizzato una postazione fissa su una strada provinciale solo in cambio di un “obolo” sui proventi.

Dunque, mancano solo i dati sugli ormai pochi controlli che si fanno con pattuglie appostate temporaneamente.

Inoltre, è curioso che la lettera ponga un termine che sembra perentorio per la comunicazione del dato: ovviamente i Comuni devono sbrigarsi per dare la possibilità all’assessorato provinciale di predisporre il bilancio, ma non c’è alcuna norma che consenta di imporre un termine perentorio.