Un lettore denuncia che non riesce a far multare un furgone troppo grande per il posto nel quale è sempre parcheggiato, intralciando il traffico. La Cassazione che assolve una vigilessa palermitana con poca voglia di fare multe, chiudendo di fatto la bocca a chi si lamenta degli agenti che restano inerti anche quando – almeno apparentemente – non hanno compiti più urgenti da svolgere.
Tanti vigili che sottovoce si dicono stufi di fare sempre e solo quello che impone loro il potere politico, essendo costretti a chiudere gli occhi su tutto il resto: urge una legge di riforma della categoria che dia più autonomia agli operatori rispetto alle scarne regole attuali, che risalgono al 1986 e – guardacaso – il Parlamento non riesce ancora a cambiare nonostante anni di dibattiti in commissione (ai sindaci fa ancora comodo tenere la polizia locale quasi come un corpo personale).
Infine, continuano le polemiche sui Comuni che fanno solo cassa grazie ai controlli automatici (magari senza che gli agenti controllino i fotogrammi), tanto più ora che tutte le altre fonti finanziarie si sono prosciugate: ne parleremo staserà a Ballarò.
Tutte facce della stessa, complicata medaglia del mondo della vigilanza stradale. Facce che consentono a chiunque di sollevare un problema e dimostrare che ha ragione. Sarebbe il caso di mettere da parte poteri e gelosie, per capire che cosa si può fare concretamente per la sicurezza stradale. Ma c’è di più….
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