Ricordo che tempo fa chiesi un chiarimento a Caprino circa le modalità di gestione delle foto dove appaiono due veicoli; va da sè che uno può violare il limite di velocità e l’altro no, ed infatti Caprino mi aveva risposto in tal senso. Ed ora si legge che accade il contrario…
Ma insomma, le foto delle infrazioni le controllano o no?
La domanda sorge spontanea: pochi giorni dopo aver denunciato il caso della vettura multata persino sul carro attrezzi, ho ricevuto un’altra segnalazione al limite dell’incredibile.
Viene sempre da Milano, ma stavolta riguarda la Polizia provinciale, addetta ai contestatissimi nuovi controlli automatici di velocità: stanno inviando verbali relativi anche a foto in cui compare più di un veicolo.
A prima vista, è un errore da principianti. Ma potrebbe essere molto peggio. Infatti, potrebbe essere il segnale che le foto delle infrazioni non vengono validate da nessuno.
Il che non è solo una garanzia in meno per il presunto trasgressore, ma anche un falso commesso dagli agenti: un’infrazione, per poter essere accertata, ha sempre bisogno di un accertatore. Cioè di un agente, che nel caso dei controlli automatici deve esaminare le immagini riprese dall’apparecchio. Se lo facesse, non potrebbe fare altro che archiviare quelle dove compaiono più veicoli: gli apparecchi utilizzati sono radar, che quindi non sono in grado di distinguere e quindi di attribuire l’infrazione.
Fin qui, si può pensare a una storia di ordinaria negligenza o carenza di personale. Ma potrebbe essere ancora peggio.
Pensateci un attimo: il bando di appalto fatto dalla Provincia di Milano nel 2011 per questi controlli prevede non solo il noleggio delle apparecchiature, ma anche la gestione delle attività materiali successive alla rilevazione: dalla stampa dei verbali alla loro notifica. E ogni verbale ritenuto valido e spedito comporta un ricavo per chi si è aggiudicato l’appalto.
Se poi il cittadino chiede la foto dell’infrazione e si accorge dell’inghippo, presenta ricorso e ha ottime possibilità di vincere.
A quel punto, il privato che ha l’appalto ci guadagna, la Provincia perde. A chi giova?