Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Lotta di tasse. Idee e provocazioni per una «giustizia fiscale»

le opinioni espresse in questo libro saranno interessanti, tuttavia leggendo un’intervista all’autore mi ha gratificato leggere la strategia alla base del sistema ovvero l’espulsione sociale dell’evasore, un’idea che è in linea con la mia idea di isolamento dei politici che rubano e di furbetti vari... (la parola furbetto è da intendersi come dispregiativa).

Come spiega l’autore: All’evasore recidivo dovrebbe essere impedito l’accesso alle prstazioni sociali, tranne quelle sanitarie. Una misura con alto valore simbolico, oltre che economico: finalmente paga per cui finora ha usufruito gratis.

Aggiungerei che sia sufficiente pensare a quei falsi poveri che avevano persino ottenuto le case popolari (togliendole di fatto a chi ne ha realmente bisogno) e poi giravano in Porsche Cayenne…

ed allora così come per quei furbetti che occupano i posti auto dei disabili, ti ripago con la stessa medicina: vuoi il posto dei disabili? Prendi anche il loro handicap. Vuoi l’alloggio popolare? Ed allora ti faccio diventare povero…

Penso a quell’evasore con 1 milione di reddito e che, con grandissima faccia tosta dichiarava un reddito annuo di 1 € (!); in quell’occasione avevo detto alla Signora K: io gli sequestrei tutti i beni lasciandogli 1 € e con quello che viva. Che dorma sotto ad un ponte, che crepi, non mi interessa.

Ovviamente sto parlando di persone che colpevolmente e consapevolmente evadono sistematicamente le tasse; non mi riferisco a persone che non riescono a pagarle, per ragioni plausibili e concrete e che devono essere messe in grado di assolvere ai loro doveri di cittadino, confidando nel fatto (utopia, lo so) che anche lo Stato rispetti i nostri diritti.

Una sola critica, per quel che mi riguarda, su quanto leggo nella sinossi del libro, ovvero il riferimento al fatto che da una parte ci siano i lavoratori dipendenti e i pensionati e dall’altra i lavoratori autonomi, imprenditori, commercianti e professionisti.

Il primo passo avanti sarebbe proprio questo: smettere di classificare le persone e giudicarle per quel che fanno e non per quello che sono o rappresentano.

Il marcio è ovunque. E’ marcio quell’idraulico che non fa la fattura, il commerciante che non batte lo scontrino, ma sono marci anche i lavoratori che si mettono in malattia e poi lavorano in nero, sono marci quelli che timbrano in Comune e poi vanno a fare la spesa oppure in palestra.

Non puoi farelalavegnetta con Buoni e Cattivi e via andare…. Conosco imprenditori che prenderei  a calci in c…  e lavoratori dipendenti che  meriterebbero lo stesso trattamento. Ed infatti li titolo del libro ricorda lo slogan Lotta di classe

412y8o-uSgL._AA258_PIkin4,BottomRight,-47,22_AA280_SH20_OU29_

Un sentimento nuovo si sta diffondendo tra gli italiani che oggi, per la prima volta, considerano l’evasione fiscale la vera grande emergenza del Paese. Iniziano a chiedere lo scontrino, a pretendere la ricevuta, addirittura a fare il tifo per i blitz della Guardia di Finanza nei luoghi cult della ricchezza nascosta.

Perché gli italiani, finalmente, stanno aprendo gli occhi su una “ingiustizia fiscale” senza pari al mondo: l’incredibile disparità del peso delle tasse sui diversi tipi di reddito e di contribuente. Da una parte i lavoratori dipendenti e i pensionati, schiavi di un fisco ormai insostenibile e costretti a “pagare” l’80% del gettito fiscale del Paese pur detenendo solo il 30% della ricchezza nazionale.

Dall’altra parte i lavoratori autonomi imprenditori, commercianti e professionisti – troppo spesso liberi di considerare le tasse come un optional. È una situazione insostenibile, da cui nasce un grave rischio. Nei prossimi anni potrebbe esplodere una nuova, lacerante “lotta di classe”: lavoratori dipendenti e autonomi contrapposti gli uni agli altri, al punto da rendere più difficile la convivenza civile.

Per scongiurare questo rischio – di cui si scorgono già segnali evidenti – è necessario rivoluzionare il rapporto tra fisco e lavoratori autonomi, adottando subito misure impopolari che rendano il sistema tributario molto più giusto e più equo.

2 commenti su “Un libro: Lotta di tasse. Idee e provocazioni per una «giustizia fiscale»

  1. Paoblog
    6 dicembre 2012
    Avatar di Paoblog

    ti dirò, io in galera li manderei solo se non pagassero elevate multe che superino di gran lunga l’importo dovuto, sennò va da sè che il gioco varrebbe la candela..

    evado 100 e pago 100 o 110? con il calcolo delle probabilità, quasi è un affare…

    evadi 100? ed allora paghi 200 … e se ti ribecco, ne paghi 300….

    ed è proprio perchè tutto sommato evadere paga, anche se ti beccano, che i commercialisti se le studiano di notte…

    ed in ogni caso, come dici, finchè chi deve legiferare è anche il primo a non aver convenienza a fare “certe leggi”, per tutelare i suoi interessi, quelli degli amici e degli amici degli amici (non nel senso Blog) ….dove vogliamo andare?

    ma in ogni caso come dice l’autore chi non rispetta le leggi della Società civile deve essere espulso. Se non rispetti le regole, non hai nessun diritto. Punto!

  2. Bosch
    6 dicembre 2012
    Avatar di Bosch

    Sono stradaccordo….ma facciamo come in USA,accertato il dolo,te ne vai in GALERA,alla stregua di altri reati,ma per davvero!!!!

    vedrai se ti passa la voglia…..il fatto che legislativamente tale legge non potrà mai essere approvata dipende dal fatto che al senato e al parlamento non ci sono altro che avvocati, dottori, commercialisti, economisti, finanzieri bancari,

    Professionisti che non dormono la notte per trovare scappatoie evasoriali,

    maledetti loro…….

I commenti sono chiusi.