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La foto di Carlo Cracco su GQ offende la dignità femminile: censura dal Giurì della pubblicità.

un articolo di Roberto La Pira che leggo su Il Fatto Alimentare

La copertina del mensile GQ, con la fotografia dello chef Carlo Cracco abbracciato da una modella nuda che tiene in mano un grosso pesce posizionato in corrispondenza della cintura dei pantaloni (del Walter, direbbe Luciana Litizzetto) offende la dignità femminile.

È il parere del Comitato di controllo del Giurì della pubblicità, che ha bocciato i messaggi promozionali apparsi su la Repubblica del 4 dicembre 2012 e Vanity Fair del 12/12/2012.

Secondo la sentenza siamo di fronte a un messaggio sessista.

La donna ritratta nella foto è  “pronta a soddisfare i desideri di un uomo fiero e impassibile, che può disporne a proprio piacimento”.

L’atteggiamento della donna nuda a fianco del cuoco protagonista del famoso programma televisivo Masterchef “risulta apertamente subalterno”.

L’accusa è di usare in modo strumentale il corpo femminile per annunciare la nuova versione digitale interattiva del mensile GQ.

La foto risulta in contrasto con l’articolo 10 del Codice di Autodisciplina che impone il rispetto della dignità della persona e censura ogni forma di discriminazione. Si tratta di una brutta figura per il cuoco protagonista del format televisivo Masterchef.

La sentenza giunge come al solito troppo tardi e, in assenza di provvedimenti sanzionatori nei confronti dell’editore, appare abbastanza depontenziata.

6 commenti su “La foto di Carlo Cracco su GQ offende la dignità femminile: censura dal Giurì della pubblicità.

  1. francesca
    18 febbraio 2013
    Avatar di francesca

    Quindi Lu, se non ho capito male, alla fine la tua conclusione porta a far capire che è la “categoria” ( non tutte come hai ben detto) della donna, che deve prendersi le colpe.
    Guarda avessi il corpo di Belen, io personalmente andrei a vendere ( e non l’anima ) il mio corpo ( ma non per metterlo in mostra attenzione, non mi interesserebbe minimamente, in questo punto sbagli ragionamento), per un discorso di soldi, è pur sempre un lavoro ( in mancanza d’altro si intende, non come filosofia di vita).

    Sicuramente tu vendi la tua mente, quindi ognuno vende un po cosa vuole. ( io vendo la mia mente e il mio pensiero, tutti i gg per veramente una manciata di euro, stressandomi pure, quindi se potessi…)

    In conclusione, non siamo noi donne che non dovremmo più accettare di fare questi lavori per migliorare la società. Ma siamo tutti noi insieme, a dover a cambiare. Tu fossi un bell’ uomo ( o donna?) non lavoreresti con il tuo corpicino? 😉

  2. Paoblog
    11 gennaio 2013
    Avatar di Paoblog

    il tuo ragionamento non fa una grinza, tuttavia se giornali e tv rispettassero le regole va da sè che certe donne potrebbero sgomitare quanto vogliono, ma sarebbero poi costrette ad adeguarsi… a meno di andare in tangenziale a farla vedere a chi passa…

    si tratta di un problema che deve essere affrontato da più angolazioni quindi la pubblicità deve fare la sua parte ed usare i messaggi a larga diffusione anche per educare, tra le righe, … finchè la società considererà vincente, arrivata, furba, la prezzemolina di turno nuda in copertina va da sè che ci sarà sempre qualcuno che vorrà fare parte del mazzo …

    così come fare carriera e lavorare per la pelle scoperta piuttosto che per la gavetta o le capacità… la meritocrazia parte da noi per primi… e finchè certi uomini andranno in fibrillazione per la farfallina di Belen, finchè una cazzata come questa occuperà pagine intere sui giornali e servizi a Studio Aperto, anche in questo caso la battaglia è persa…

  3. Lu
    11 gennaio 2013
    Avatar di Lu

    Non condivido le tue opinioni se non x il punto che riguarda il rispetto delle regole.

    La “categoria” ( ed io in quanto tale posso definirla così )delle donne è in continuo declino xchè ovviamente le “mele marce” sono tante, è vero che ci sono donne che usano la loro testa e la fanno funzionare al meglio conquistandosi posti di lavoro importanti ecc ecc (solito discorso) è pur vero che tante vendono il loro corpicino ben fatto x poco o niente.

    Quindi finché ci saranno donne che lottano x poter mettere in mostra le loro chiappe o le loro poppe non andremo da nessuna parte.

    Dirò di più,tante donne cesse se avessero corpo e viso di..facciamo Belem x dirne una a caso, venderebbero l anima al diavolo x metterlo in mostra.

  4. Paoblog
    10 gennaio 2013
    Avatar di Paoblog

    si, è giusto stare a guardare per due ragioni:

    innanzitutto se ci sono delle regole sulle pubblicità, si devono rispettare punto e basta. Hanno rotto con questo “faccio quello che voglio”, contando sul fatto che tanto la sanzione (se mai ci sarà) ariverà troppo tardi.

    in seconda battuta, visto che in questo paese per molti la considerazione sulle donne è sottozero (vedi alla voce femminicidio) forse un modo diverso, più coretto, di proporre la donna sulle pubblicità, potrebbe servire ad educare “certi” uomini.

    Per qual che mi riguarda, il solo fatto che ci siano pubblicitari che pensino che basta mettere una donna nuda in copertina per vendere di più, offende la mia intelligenza ovvero me.

  5. Lu
    10 gennaio 2013
    Avatar di Lu

    Ma veramente stiamo a guardare ste caxxate?????
    Mah……

  6. Poppea
    10 gennaio 2013
    Avatar di Poppea

    In effetti è poco dignitosa

I commenti sono chiusi.