La strada è sempre la stessa, ma sembra diversa. Capita sempre più spesso, perché da anni ai bordi della carreggiata proliferano le barriere antirumore.
Addirittura, se ne può richiedere l’installazione semplicemente cliccando sulla homepage del sito web di Autostrade per l’Italia: è un sacrosanto diritto di chi abita vicino a una strada di scorrimento veloce (sempreché non sia abusivo…) ed è giusto sia soddisfatto senza intoppi e, magari, senza ricorrere all’alternativa della chiusura notturna della strada (come sulla Tangenziale Est di Roma e sul cavalcavia Monte Ceneri a Milano).
Ma quanto costa? Quanti cantieri costringe ad aprire, con conseguenti ingorghi? E quanto impatta sul paesaggio?
Tanto.
Anche per questo, la Ue sta cercando di prendere il toro per le corna, imponendo nuovi limiti alla rumorosità dei veicoli.
Colpisce il fatto che, in un’epoca in cui le case automobilistiche addirittura danno ai loro motori esattamente il rumore che desiderano facendolo emettere da casse acustiche comandate da una centralina, si litighi su quanto della tagliata la rumorosità.
Lo leggete in questo comunicato degli Amici della Terra.