in sintesi un articolo che leggo su SicurAuto
Occhio al trucco del falso gestore.
Magari non è una novità assoluta, ma con i self service in aumento le truffe possono crescere, come testimonia un recente episodio.
Al self service, il “furbetto” di turno finge di essere il gestore (spesso spalleggiato da un compare), e di voler aiutare il cliente: si fa consegnare il contante in mano, simula l’erogazione compiendo il “rifornimento”, incassa e si dilegua.
È proprio quanto verificatosi al distributore della Ies di strada Lago Paiolo a Mantova. Qui, qualche giorno fa, appostati nel bar della stazione di servizio durante l’orario di pausa pranzo, due uomini osservano gli automobilisti che si fermano, puntando quelli con difficoltà a fare rifornimento al self-service. Generalmente anziani, poco pratici di self service (che restano inaccessibili per i disabili), e magari con qualche acciacco che non consente loro di uscire rapidamente dall’auto.
Uno dei due “furbetti” si dimostra affabile e cortese con la vittima designata: “Ha bisogno? Ci pensiamo noi”.
L’automobilista consegna la banconota (50 euro, per il pieno), viene distratto dal compare con cui scambia due chiacchiere, e il gioco è fatto. Percorsi poche centinaia di metri, la lancetta che indica il livello del carburante è ancora lì, fisso in riserva.
L’automobilista torna indietro, proprio nell’istante in cui la stazione di servizio sta per riaprire dopo la pausa pranzo, per litigare con il personale in divisa verde e col marchio Ies. Inizia la discussione animata, col tentativo del vero gestore di spiegare che dalle 12.30 alle 14.30 il distributore non è presidiato, che in quella fascia oraria funziona solo il self service e che s’è trattato di una truffa.