in sintesi un articolo che leggo su Sicurezza Alimentare
I suini alimentati con mangimi Ogm soffrono di infiammazioni allo stomaco a livelli molto più acuti rispetto a quelli alimentati con mangimi non geneticamente modificati.
A rivelarlo è uno studio condotto presso la Flinders University di Adelaide in Australia e pubblicato sulla rivista Journal of Organic Systems (JOS).
Per questa ricerca tossicologica, durata 22 settimane (il periodo di vita medio di un maiale destinato all’alimentazione dallo svezzamento alla macellazione), sono stati analizzati due gruppi di suini, entrambi con numero pari di esemplari di sesso maschile e femminile.
Per ciascun gruppo è stata costantemente monitorata l’assunzione di cibo, l’aumento di peso, la mortalità e l’analisi biochimica del sangue. Peso degli organi e patologia sono stati invece determinati dopo la macellazione. Le autopsie sono state effettuate da un team di veterinari che non erano a conoscenza di quali fossero gli esemplari nutriti con Ogm e quelli nutriti con mangime convenzionale.
I risultati non hanno evidenziato sostanziali differenze di peso degli organi tra gruppo Ogm e gruppo di controllo. Ma sono state rilevate invece altre importanti differenze nel gruppo alimentato con mangime Ogm.
Alla fine dell’esperimento, le femmine di questo gruppo avevano un utero del 25 per cento più pesante rispetto agli esemplari nutriti con mangime convenzionale, e gli esemplari maschi hanno fatto registrare un tasso più elevato di gravi infiammazioni dello stomaco (32 per cento rispetto al 12 per cento del gruppo no Ogm).
Il legame tra un aumento di peso dell’utero e alimentazione con Ogm era già stato sostenuto in precedenza anche da altri autori.
A questo punto, considerando che gli esseri umani hanno un tratto gastrointestinale simile ai maiali, e che queste colture transgeniche in alcune zone del mondo (in particolare negli Stati Uniti) sono destinate al consumo umano, sarebbe di fondamentale importanza determinare se i risultati di questo studio sono applicabili agli esseri umani.
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Per quanto mi riguarda continuo a trovarmi d’accordo con il parere espresso a suo tempo da Lorenzo Sassoli de Bianchi:
“…la soia viene da diverse parti del mondo, la caratteristica è che sia tutta non geneticamente modificata. Noi siamo contrarissimi ai cibi geneticamente modificati…Io vengo dalla neurologia e conosco molto bene le malattie come la cosiddetta mucca pazza, una patologia che è insorta dopo vent’anni di somministrazione ai bovini delle proteine animali.
…Allo stesso modo non possiamo ancora dire quali saranno le conseguenze dell’uso degli Ogm. Fra trent’anni ne riparliamo, ma noi oggi dobbiamo stare dalla parte del consumatore: e non solamente per ragioni economiche.”