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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Covo di vipere

di Andrea Camilleri

Sellerio – Pagg. 261 – € 14,00 venduto

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Trama: “Sognando, Montalbano è entrato in un sogno dipinto da Rousseau il Doganiere. Si è ritrovato, insieme alla fidanzata Livia, nel respiro di luce e nella convivenza innocente di un’edenica foresta. Gli intrusi riconoscono il luogo solo grazie a un cartello inciso a fuoco.

Sono nudi. Ma portano addosso l’ipocrisia di foglie di fico posticce, fatte di plastica. L’armonia dell’eden, la sua mancanza di volgarità e violenza, è una finzione pittorica.

Non appartiene a nessun luogo reale. E neppure ai sogni. Ciononostante, anche nella cieca e brutale realtà può sopravvivere la delicatezza del canto discreto e cortese di un uccello del paradiso saltato giù dai rami dipinti o sognati.

Montalbano viene svegliato dal fischiettare di un garbato vagabondo che intona II cielo in una stanza, con “alberi infiniti”, imponendosi sul fracasso di un temporale.

La filologia congetturale del commissario deve applicarsi al fondo torbido e malsano di esistenze nascoste e incarognite dal malamore, dagli abusi e dalle sopraffazioni, dalla crudeltà e dalla sordidezza, dalle ritorsioni e dai ricatti, dalla gelosia e dal rancore: non meno che dall’interesse.

Il ragioniere Cosimo Barletta, sciupafemmine compulsivo e strozzino, è stato trovato morto: ucciso con modalità che a prima vista appaiono inesplicabili, e addirittura insensate. Montalbano indaga sui segreti impenetrabili di una famiglia e sui misteri di una comunità. Sui rapporti di sangue e quelli di affinità.” (Salvatore Silvano Nigro)

Letto da: Paolo

homeOpinione personale: E’ difficile trovare nuove parole per commentare le indagini di Montalbano, ospite fisso delle librerie di molti, tuttavia la vera difficoltà per me è parlare di questa ammazzatina, senza correre il rischio di scrivere una parola di troppo, rovinando la lettura.

Mi è piaciuto e diversamente dal solito sono arrivato al nocciolo della questione in anticipo su Montalbano, purtroppo, vien da dire, visto che mai come in questo libro, il titolo è pertinente alla vicenda, squallida come poche, dove ancora una volta l’intreccio tra sesso e soldi, porta alla luce il peggio di persone con valori morali inesistenti.

Una nota dell’autore al termine del libro, e che non deve assolutamente essere letta prima, spiega alcune cose e per quanto mi riguarda trovo che la situazione particolare di cui parla sia stata affrontata nel modo migliore, lasciando al lettore la giusta dose di amaro in bocca, senza peraltro rendere fastidiosa la lettura, come può capitare quando si affrontano storie dove il sesso è il perno su cui ruota tutto.

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Questa voce è stata pubblicata il 22 luglio 2013 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , , .