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A Milano aspettiamo l’Expo, ma i disabili aspettano (invano) un taxi accessibile. A Roma, invece…

expo--180x140in sintesi un interessante articolo che leggo su Invisibili che mi ha spinto a fare una verifica in tal senso, non perchè non mi fidassi di quanto scritto dall’autore, ma nella speranza che almeno unacompagnia di taxi offrisse il servizio, fosse anche solo su una vettura.

Ho quindi digitato la parola disabili nella casella di ricerca dei siti delle principali compagnie di taxi e mi sono ritrovato al punto di partenza ovvero il nulla. Il che è vergognoso.

Ci sono società che offrono il servizio per disabili, ma a quanto vedo si tratta di un servizio che non è pubblico, per cui le tariffe e le modalità per usufruirne sono ben diverse.

Sul Portale del Turismo Città di Milano, ad esempio, allavoce Taxi scrivono che: A Milano esistono varie società di trasporto che effettuano servizio taxi perpersone disabili, che dispongono di furgoni con pedana idraulica attrezzati per trasporto di carrozzine. Occorre prenotare telefonicamente la corsa, possibilmente con almeno 48 ore di anticipo.

° ° °

Ammetto di esserci rimasto quasi male, venendo da Milano, metropoli europea proiettata verso Expo 2015, quando, arrivando a Roma, ho potuto tranquillamente, come tutti i viaggiatori “normali” che escono sciamando da stazione Termini, salire su un bel taxi, rimanendo seduto sulla mia sedia a rotelle.

Un’emozione che a Milano non posso provare, e neppure immaginare, perché qui, dove vivo e lavoro, di taxi accessibili non ce n’è neppure uno. A Roma, al momento, sono più di 20.

E’ “3570″ la cooperativa romana che fornisce da qualche tempo questo servizio, e non si tratta di una scelta marginale, ma di un impegno convinto, come si può vedere dal sito internet di questa azienda, che conta su tremila tassisti distribuiti nei due turni giornali (180 donne).

Poi scopro nel sito che c’è anche una “app” per i clienti sordi, in modo tale che possano comunicare via smartphone con il conducente. Gratuita ovviamente, e senza sovrapprezzo per la corsa da effettuare.

Ne parlo con i due conducenti, uno all’andata e uno al ritorno, che mi accompagnano da Termini a via Teulada, Alla fine pagherò per ogni corsa 24 euro, tassametro regolare e ricevuta, nessun supplemento per la disabilità. Il numero dei taxi accessibili – mi dicono – è destinato ancora a crescere.

Torno a Milano, Frecciarossa, poco più di tre ore. Poi in stazione centrale vado a riprendere la mia macchina, che fortunatamente sono riuscito a lasciare in sosta tutto il giorno (ma i posti per disabili sono pochi e mal segnalati anche in Centrale). Il taxi, inutile dire, me lo scordo.

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