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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Il Viva Verdi

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Milano, 1879. La città è in fibrillazione: nel Teatro alla Scala, torrido e affollato, Giuseppe Verdi è pronto per dirigere una trionfale Messa di Requiem. Tutti però si chiedono: dopo sette anni di silenzio, il grande musicista scriverà finalmente una nuova opera?

A sessantasei anni Verdi è un uomo forte, in piena salute, ma sembra che preferisca viaggiare, seguire i propri affari e curare la sua tenuta. Il suo editore getta l’esca di un’opera tratta dall’Otello di Shakespeare. Per il libretto avrebbe in mente un nome: Arrigo Boito, il poeta e musicista autore del Mefistofele. Ma perché Verdi parla tanto male di lui?

La tormentata creazione dell’Otello si svolge sotto gli occhi smaliziati dell’io narrante Tobia Gorrio, lo scapigliato alter-ego di Boito, un anti-eroe goffo ma sincero, irresistibile, che conosce e stima profondamente il compositore ma a volte avrebbe voglia di gridare ‘Viva qualcun altro’ al posto di ‘Viva Verdi’.

In un romanzo dall’atmosfera unica scopriamo la Milano del tempo: in divenire, mondana, popolata di personaggi eccentrici dove il Maestro Verdi è oggetto di pettegolezzi e atti di devozione; dove aspiranti dive del bel canto affollano la Galleria; dove una rivalità chiassosa e feroce infiamma le polemiche tra i grandi geni della musica.

Scoppiettante, ironico, ricco di aneddoti e godibilissimo, Il Viva Verdi è l’affresco di un tempo e una città cangianti e frenetici in cui l’arte si univa al gusto popolare in modo unico e indimenticabile, sublime.

Un commento su “Un libro: Il Viva Verdi

  1. Morbida Dolcezza
    6 dicembre 2013
    Avatar di Morbida Dolcezza

    Che poi per il carbonari Viva Verdi stava a significare Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia

I commenti sono chiusi.

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Questa voce è stata pubblicata il 6 dicembre 2013 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , .