Papa Francesco come Oskar Schindler. Anche Jorge Mario Bergoglio ha una lista di persone salvate da una feroce dittatura. Perché a dispetto delle accuse che sono riemerse sull’ex vescovo di Buenos Aires dopo la sua elezione al soglio pontificio, il papa non è mai stato connivente con il regime militare in Argentina.
Anzi, nei suoi anni di sacerdozio, ha fatto quel che poteva per mettere in salvo preti e laici, cattolici e atei, evitando che facessero la fine di tanti altri desaparecidos. E per farlo ha rischiato in prima persona, ha giocato con la dittatura ingannandola, con astuzia e stratagemmi ingegnosi e rocamboleschi.
Quindi, quando l’incubo è finito, ha chiesto scusa a nome di tutta la Chiesa per le connivenze che c’erano state con il potere. Un sospetto che qualcuno ha agitato anche su di lui, salvo essere poi smentito dai fatti concreti.
Con un’inchiesta condotta sul campo, Nello Scavo racconta la storia di Bergoglio, e di tutti quelli che gli devono la vita.