un articolo che leggo su Rinnovabili.it che, al solito, è stato ripulito dall’abuso di termini inglesi perfettamente traducibili, vizio questo nel quale Rinnovabili cade abitualmente.
A prima vista sembrerebbe un piccolo cottege in legno tipicamente canadese, ma con un’osservazione più attenta ci si accorge che il Concept Cottage è in realtà un esempio unico di bioarchitettura, capace di incorporare in un unico progetto i principi LEED, Passivhaus ed un’utenza completamente indipendente dalla rete elettrica comune.
Siamo in territorio Canadese, precisamente nella Nova Scotia, dove Keith Robertson e Jennifer Corson dello studio Solterre Design hanno deciso di dar vita ad un edificio verde che potesse racchiudere in sé tutti i principi della progettazione ecosostenibili per trasformarsi un modello di riferimento per la regione, al quale dove studenti, professionisti o semplici curiosi, potessero affacciarsi per toccare con mano le innumerevoli strategie green oggi a nostra disposizione.
Un tetto giardino copre i 140 mq del Concept Cottage alimentato unicamente dall’energia autoprodotta in loco.

La progettazione passiva permette di mantenere una temperatura interna sempre superiore ai 15°C anche in pieno inverno, riducendo all’essenziale l’utenza di riscaldamento. Il merito va condiviso con le grandi finestre a controllo solare disposte a sud, trasformate in inverno in un vera e propria serra solare dalla quale ricavare calore naturalmente.
L’energia solare passiva è aiutata dai sistemi attivi che forniscono alla bioarchitettura l’energia necessaria a coprire tutti i consumi:
Involucro altamente isolante, l’eliminazione di ponti termici e delle dispersioni, il recupero del calore e la ventilazione naturale, permettono all’edificio di utilizzare il 70-90% di energia in meno rispetto alle abitazioni tradizionali, un traguardo raggiunto anche alla scelta di elettrodomestici a basso consumo e di un sistema di illuminazione efficiente.
Costruita prevalentemente in legno di provenienza locale, la bioarchitettura del Cottage ha riutilizzato materiali, mobili e componenti edilizi prevenienti da percorsi di riciclo e recupero riducendo al minimo il suo impatto sull’ambientale, come il vetro riciclato utilizzato sia quel sostituto della sabbia alla base della costruzione che per la realizzazione del particolare pavimento interno.
Pingback: Asfalto selvaggio, così le strade ci rubano luoghi incontaminati | Paoblog