La sua morte, il 29 novembre 2010, ha scosso gran parte del Paese. E non solo perché Mario Monicelli ha scelto di uscire di scena di sua spontanea volontà, decidendo di essere regista della sua vita e di scriversi da solo il finale.
A pesare, nelle menti degli italiani, è stato soprattutto il ruolo che Monicelli ha avuto nella storia del cinema. Tra gli inventori di un genere, la commedia all’italiana, portato ai massimi splendori in un’epoca di grande fermento culturale.
Capace di divertire e far riflettere, autori di capolavori come i primi due Amici miei, i due Brancaleone, I soliti ignoti, La Grande Guerra.
Monicelli ha raccontato l’Italia, prendendo il suo passato a pretesto per raccontarne il presente, o affrontando a viso aperto la contemporaneità e la crisi dei valori, come nel bellissimo Un borghese piccolo piccolo.
In una delle sue ultime interviste, chiamò gli italiani alla rivoluzione. Lui che, nel suo piccolo, una rivoluzione l’aveva fatta. La morte e la commedia è la biografia di un maestro, di un grande del cinema, di un italiano coraggioso.