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I nuovi rischi di aquaplaning sull’A4 a Milano

di Maurizio Caprino

Piove da giorni su buona parte d’Italia e, secondo le previsioni, continuerà per altri giorni. Così emergono pericoli che un po’ i cambiamenti climatici e un po’ la diffusione dell’asfalto drenante ci avevano fatto dimenticare, perlomeno sulle autostrade e le superstrade più importanti.

Guardate invece queste due foto, scattate a Milano sul tratto urbano dell’A4 (da Sesto San Giovanni a viale Certosa).

Osservate, in particolare, la striscia che corre vicina e parallela al guard-rail centrale: è acqua che ristagna e che in alcuni punti forma pozzanghere, quindi con rischio di aquaplaning.

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Il problema sembra nato dalla scorsa estate, quando sono partiti i lavori per realizzare la quarta corsia dinamica su questo pezzo di autostrada sempre intasatissimo e non ampliabile in altro modo perché stratto fra case e capannoni: da allora lo spartitraffico pare favorire proprio il ristagno d’acqua.

Certo, quel tratto è percorso da tantissimi pendolari, che il problema lo hanno già notato abbondantemente. Ma è anche parte di itinerari di lunga percorrenza, da dove passano tanti altri guidatori ignari.

Attenzione, dunque.

Un commento su “I nuovi rischi di aquaplaning sull’A4 a Milano

  1. Paoblog
    6 febbraio 2014
    Avatar di Paoblog

    Non solo aquaplaning ovvero ci sono tratti, ad esempio sulla Via Novara, in cui il ristagno provoca le solite “piscine” (chiamarle pozzanghere è riduttivo) e quando arriva una macchina in velocità (quasi sempre) solleva un’onda che invade la carreggiata opposta.

    Va da sè che i malcapitati in arrivo ricevono una massa d’acqua inaspettata sul parabrezza. Il primo istinto per molti è di frenare e viste le ridotte distanze frai veicoli…

    Questa ondata che arriva non riesce ad essere smaltita in un sol colpo dal tergicristallo, se già in funzione, ma è ancor peggio se in quel momento non piove e quindi il tergi è spento.

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