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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Fiaba d’amore

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C’era una volta un vecchio pazzo che viveva su un marciapiede, circondato da una corolla di cartoni e di stracci, vegliato solo da un colombo ferito. Forse un tempo è stato un uomo importante, ma nessuno ne ha più memoria, nemmeno lui stesso. La sua vita procede immutabile, scandita dall’avvicendarsi del sole e della pioggia, dalla buona sorte di trovare in fondo a un cestino qualche succulento scarto della vita urbana.

Finché succede una cosa incredibile. Una meravigliosa ragazza dal corpo morbido e profumato incrocia gli occhi assenti del vecchio, gli sorride, lo porta a casa con sé, lo lava, lo ama. La nuova vita felice dura un tempo breve.

Un giorno il vecchio – come prima è stato inaspettatamente riconosciuto e salvato – viene abbandonato e, lontano dalla meravigliosa ragazza, s’incammina verso la città dei morti, mentre la neve ricopre tutto.

Ma, a questo punto, succede un’altra cosa incredibile… Secondo le parole di una straordinaria visitatrice del mondo fiabesco come Cristina Campo, “a chi va, nelle fiabe, la sorte meravigliosa?

A colui che senza speranza si affida all’insperabile”. Così la storia del vecchio pazzo non finisce qui, ma supera di slancio la soglia dell’impossibile, si addentra nel buio e lo trascende.

Meditazione estrema e inattuale sull’amore dietro un velo di desolazione e dolcezza, questa fiaba controcorrente indica un diverso cammino in questi tempi di chiusura degli orizzonti, ridando spazio all’invenzione della vita e del mondo.

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Questa voce è stata pubblicata il 7 febbraio 2014 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , .