Ritengo assurdo vietare l’utilizzo terapeutico, sotto controllo medico ed in piena legalità, di sostanze che possono alleviare le sofferenze di chi è colpito da una malattia.
Leggo in un articolo* la vicenda di Lucia, 33enne ammalata di sclerosi multipla da quando aveva 20 anni, e che di fatto dopo aver percorso tutto il percorso farmacologico, chemioterapici inclusi, nel 2001 ha scoperto una terapia sperimentale con tisane di cannabis, consumate sotto sorveglianza medica, all’ASL.
Quindi è fattibile stare meglio, in legalità e sicurezza. Eppure, come leggerete, è quasi impossibile trovare la cannabis (per uso terapeutico) per vie legali.
Non sono interessato in prima persona alla liberalizzazione delle droghe, leggere o pesanti che siano, anche se ritengo che sarebbe meglio affrontare il problema e disinnescare il narcotraffico, piuttosto che vietarne l’uso e/o la vendita, sapendo bene che è una battaglia persa, un pò come accade per la prostituzione.
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Un conto è liberalizzare le droghe un conto usarle per scopi terapeutici