Un 65enne bolognese si è fatto beccare sulla E45 con la targa alterata, evidentemente per eludere i controlli automatici.
Sfortuna ha voluto che ogni tanto, spending review permettendo, qualche controllo su strada si faccia ancora e che una pattuglia dei Carabinieri si sia presa cura di notare un sorpasso scomposto.
Sono solo sfortune, in un Paese dove nelle città più grandi si riescono a fare due milioni di multe all’anno, di cui però solo 100-200 a chi trasporta bambini senza seggiolini (per troppi è molto più comodo punire di vieti di sosta o andare al traino dei controlli automatici).
O magari alla fine i militari hanno deciso di bloccare quell’automobilista perché temevano fosse un criminale, data la targa alterata.
Ma in questo caso era evidente che il 65enne sarebbe stato un criminale maldestro: l’alterazione consisteva nel modificare una “C” della targa facendola diventare “O”.
Una lettera che su una targa italiana non ci sarà mai: il Regolamento di esecuzione del Codice della strada (articolo 257, comma 2) la esclude – assieme ad altre lettere, più che in altri Paesi – per ovvie ragioni di confondibilità.