C’è stata una vicenda, nell’Italia appena uscita dall’orrore della Seconda Guerra mondiale, che ha rischiato di far saltare ogni buon proposito di unità nazionale.
Quando il settimanale Candido di Giovannino Guareschi pubblicò due lettere firmate da Alcide De Gasperi, in cui si esortavano gli americani a bombardare Roma perché il popolo si sollevasse e si unisse alla lotta partigiana.
Un’accusa infamante che si risolse, nel 1954, con l’assoluzione del tribunale di Milano, che senza avvalersi di alcuna perizia grafologica sentenziò che quelle lettere erano dei falsi. Guareschi passò un anno in cella e ne uscì provato. Ma anche De Gasperi subì il contraccolpo della vicenda.
A 60 anni di distanza, Mimmo Franzinelli ha ripreso in mano i documenti, ne ha trovato altri riservati, e ha provato a ricomporre i pezzi di una storia che ha ancora tanti buchi. A emergere è il piano segreto di un gruppo neofascista, che avrebbe falsificato gli scritti per gettare discredito su De Gasperi.