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Meno incendi sulle auto, ma un estintore serve lo stesso

agganciandomi a quanto scrive Caprino nell’articolo, per quel che mi riguarda sulla Toyota ho un estintore (in futuro ci sarà anche sulla Smartvisto lo spazio a disposizione pernsavo al Mangiafuoco. ) e su entrambe le auto una coperta termica.

Spero non servano mai, ma resto dell’idea che anche nella sicurezza stradale è meglio prevenire che curare, anche perchè talvolta dopo le cose non si possono più sistemare.

un articolo di Maurizio Caprino

Ogni tanto si sente di auto che prendono fuoco. Molti incendi si verificano da fermo e resta il dubbio che siano dolosi o indotti da fattori esterni alla vettura (qualcosa che si trova in garage o in strada, secondo dove l’auto era parcheggiata): il problema delle fiamme a seguito di incidenti si è molto ridimensionato a partire dagli anni Novanta, grazie a serbatoi di materie plastiche invece che lamiera, materiali degli interni che non prendono fuoco, bombole e valvole gas con sistemi di sicurezza ridondanti (approfondisci) eccetera.

Così gli incendi causati da incidenti sono legati soprattutto al coinvolgimento di mezzi pesanti con a bordo qualcosa d’infiammabile.

Ma attenzione: non si può dire che le vetture siano completamente innocenti: gli impianti di iniezione ad altissima pressione e – per elettriche e ibride – la presenza di più batterie (Anche se i crash test sono favorevoli) sono comunque fattori di rischio.

Senza contare episodi particolari come quelli di vecchie Opel Astra che s’incendiavano in marcia, per motivi rimasti oscuri a noi profani (la Opel fece muro quando ce ne occupammo a Mi Manda Raitre, nel 2009).

Tutto questo rende ancora consigliabile avere un estintore a bordo, verificarne ogni sei mesi lo stato di carica e tenere sempre a mente le regole fondamentali su come spegnere un incendio.