Spesso ho letto di persone abituate a guidare al di sopra dei limiti affermare cose del tipo “tanto sono io che mi ammazzo, che ti frega?” …
Chi cerca spesso trova, per cui della tua vita me ne posso anche fregare, se non fosse che la maggior parte degli incidenti coinvolgono altre persone, spesso incolpevoli, e causano danni, che siano fisici, emotivi o economici.
Danni evitabili, come evitabile era la tua morte.
Vuoi correre? Vai in circuito, paghi un tot e tira il collo al motore, se ti va…
David Holmes, inglese di 38 anni, sfreccia in sella alla sua Yamaha FJR1300 a 157 km/h, più di 75 chilometri orari oltre il limite di velocità previsto per quella strada a doppio senso di marcia a Norfolk, nel Regno Unito.
Sorpassa diverse macchine quando, all’improvviso, una vettura svolta a destra. È troppo tardi.
Dopo più di un anno da quel terribile incidente, la famiglia della vittima e la polizia hanno diffuso le immagini registrate dalla videocamera montata sul casco. «Speriamo possa servire a salvare delle vite», dice la madre.
Notare che pochi metri prima dell’impatto, sulla corsia c’era la scritta SLOW (piano) … appunto.
Leggo che il conducente dell’auto è stato condannato per guida pericolosa a 130 ore di lavori socialmente utili e gli è stata ritirata la patente per 18 mesi.
P.S. Suggerisco la lettura dei Consigli per una guida sicura, un corposo Pdf che puoi scaricare QUI redatto da Il Principe Brutto, un lettore affezionato del Blog.
ieri ho postato il tutto sulla bacheca FB di SicurAuto/SicurMoto integrando il tutto con il tuo commento (citandoti, ovviamente)… che ha ricevuto un apprezzamento da un lettore:
“Sono d’accordo, bisognerebbe sempre e comunque adottare una guida “difensiva” infatti si dice che “saper guidare significa prevedere le mosse altrui”
P.S. avendo replicato il mio commento su SicurAuto, se ti va puoi fare lo stesso > http://www.sicurauto.it/blog/news/incidente-in-moto-a-160-kmh-la-famiglia-diffonde-le-immagini-choc-della-sua-morte.html
non mi hanno chiesto niente, per fortuna, dato che obiettivamente la dinamica era chiara e chi aveva troto si è assunto le sue responsabilità, tanto è vero che quando sono ripassato stavano parlando pacatamente…
la precisazione, l’avevo intesa, ma così come noi due ormai ci siamo presi le misure, dato che ci leggono anche altri, inclusi quelli che spostano sempre la responsabilità un passo più in là, ho ritenuto meglio approfondire 🙂
Ti hanno chiesto di fare da testimone? come ti sei regolato?
certo che due ore per l’intervento dei vigili e’ fuori da ogni logica. Nemmeno da queste parti, dove i vigili se la prendono davvero molto comoda (infatti non ne ho mai visti), due ore non penso le abbia mai aspettate nessuno.
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sicuri si diventa, Ride Safe.
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PS
La nota sulla preoccupazione l’ho messa perche’ di fronte ad un incidente come quello del video, o come quello al quale hai assistito, ancora troppi bikers partono con recriminazioni tipo:
– se l’autista avesse guardato
– se avesse rispettato la precedenza
– se gli automobilisti stessero piu’ attenti.
– eccetera.
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Il che e’ tutto sacrosanto. Ma resta il fatto che ci sono automobilisti che non guardano, che non danno la precedenza e che in genere non stanno attenti. E allora, cosa vogliamo fare: continuare a cozzarci dentro, o cercare di prevenire alcuni dei loro errori?
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Per chi come te il ragionamento lo ha gia’ fatto, e si e’ gia’ dato la risposta, la nota e’ chiaramente superflua.
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Vero. E terribilmente efficace.
Preoccuparsi di cosa fanno gli altri … in quanto biker, pare necessario
in realtà è necessario che tu sia su 2 o 4 ruote, ma anche a piedi … non siamo soli al mondo e purtroppo ci sono molti che non guardano più in là del loro naso… giusto o sbagliato, resta il fatto che il mondo è imperfetto e tale imperfezione si manifesta in ogni aspetto della vita, inclusa la strada…
ed infatti, venerdì scorso mentre venivo in ufficio, percorrrendo una strada alternativa che non amo fare, costretto a deviare causa lavori in corso, ecco la dimostrazione che è meglio avere l’occhio lungo.
in meno di 2 km di strada ci sono numerosi incroci dai quali è impossibile uscire in totale sicurezza, come raccontavo tempo fa…
Vedi: https://paoblog.net/2012/06/15/sicurezza-stradale-115/
in questa mattine in cui alle 7 non è ancora chiaro, lampeggio poco prima di arrivare, sperando che l’automobilista che deve uscire dalla traversa noti il lampeggio…
arrivo all’incrocio citato nel link, davanti a me una grossa monovolume con posizione di guida rialzata e quindi maggior visibilità… che serve solo se guardi…
mentre ci si avvicinava all’incrocio vedo il tetto dell’auto che arriva dalla traversa, e mi preparo a lampeggiare dopo il passaggio dell’auto che mi precede e nel contempo porto il pedale a sfiorare il freno, metti mai…
appunto… l’auto in uscita dalla traversa non si ferma e centra in pieno la monovolume. Ha torto marcio e non si discute, ma resta il fatto che se l’automobilista della monovolume avesse buttato l’occhio, senza basarsi sul fatto che aveva la precedenza, l’incidente sarebbe stato evitato.
nota a margine: l’incidente è successo alle 7 e quando sono ripassato alle 9.20 erano ancora in attesa dei vigili…
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C’e’ un aspetto dell’andare in moto che mi pare venga trascurato quando si insegna alla gente ad andare su due ruote: occorre sempre considerare qual’e’ la percezione delle proprie azioni da parte degli altri utenti della strada.
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Perche’ le reazioni, e le azioni come in questo caso, di chi e’ sulla strada con noi dipendono anche, in gran parte, da quello che gli altri pensano il biker stia per fare.
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Prima di svoltare, un automobilista guarda se la strada e’ libera (ci sono elementi patologici che se ne fregano, ma voglio credere che siano una sparuta minoranza). Valutare la distanza di un oggetto che si muove dritto verso di se’ e’ un esercizio molto difficile. Se l’oggetto e’ una moto lo e’ ancora di piu’. L’unica cosa che chi e’ in auto vede, e’ una luce singola, praticamente fissa. Nel caso di un’auto le due luci separate danno un minimo di prospettiva, ma non e’ che la differenza sia poi cosi’ tanta.
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La percezione quindi non aiuta molto, e chi guida si affida quindi all’esperienza, a situazioni che ha gia’ vissuto. Se su quella strada i veicoli circolano in genere a 80 all’ora, ed un veicolo e’ ad una certa distanza percepita X, allora chi e’ alla guida sa che ha un certo tempo T per compiere la svolta, tempo che si solito e’ sufficiente.
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In questo caso, chi arriva sulla strada andava ad una velocita’ molto superiore a quella ‘solita’, attesa. L’automobilista pero’ questo non e’ in grado di saperlo; o meglio, per quanto detto sopra, e’ molto difficile per lui accorgersene. Lui assume che la velocita’ di quella moto che si avvicina sia piu’ o meno quella attesa. E comincia la svolta.
Ed il resto, purtroppo, e’ in quel video.
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L’automobilista ha compiuto una manovra sbagliata, su questo non ci piove. Ma qui interessa trarre una lezione utile per chi va in moto, e la lezione, mi sembra, e’ che in certe situazioni e’ imperativo adottare una condotta difensiva, e cercare di capire come l’altro, l’automobilista, ci sta vedendo.
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L’incrocio e’ grande, tra strade di grande traffico. C’e’ un’auto in mezzo alla strada che attende di svoltare. Mi ha visto? ha capito a che velocita’ vado? la mia velocita’ e’ quella che lui si aspetta? Ho mica il sole dietro di me, il che mi rende meno visibile? Ci sono altri veicoli che stanno distraendo l’attenzione di quell’automobilista?
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130 all’ora non sono sbagliati a priori, ma possono essere inappropriati alle circostanze.
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Preoccuparsi di cosa fanno gli altri puo’ sembrare una ingiustizia, ma a me, in quanto biker, pare necessario. Non si puo’ demandare ad altri la propria sicurezza, specie quando si e’ un utente della strada debole.
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Altrimenti detto; se siete alla guida di uno Scania, potete infilare qualsiasi incrocio a 130 all’ora, fregandovene di quello che fanno gli altri, perche’ sostanzialmente in caso di urto sono affari loro.
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Se siete in moto, il discorso e’ il contrario, e tocchera’ pensare non solo per voi, ma anche per gli altri, ed essere pronti a correggere i loro errori.
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Avere ragione, sdraiati su un letto di ospedale (o peggio) non serve a niente.
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sicuri si diventa, Ride Safe.